«Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d’intenderci; non ci siamo intesi affatto».
Luigi Pirandello, “Uno, nessuno e centomila”
L’incomunicabilità più profonda, quella vera, quella che ha preceduto e che sopravvive all’incomunicabilità degli ermetici. Sopravvive perché non nasce dal contingente, dalla società o da circostanze esterne e intorno all’uomo, come per gli emetici in conseguenza della terribile esperienza della guerra, ma viene dal profondo dell’essere umano, ora e sempre, finché esisteranno due esseri umani.
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Bellissimo pensiero grazie mille 😊
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