Sono a segnalarvi l’uscita di un libro che porta una ventata d’immagini e scoperte e soprattutto una proiezione sul futuro…
Porta libeccio di Emanuela Rizzuto
CartaCanta Editore.
«Io ti toglierò dall’insonnia e tu mi toglierai dal guscio».
C’è vento in questo libro.
Qualcosa di vitale, lieve e impetuoso, sostiene le arcate dei versi, il respiro spezzato di andamenti quasi narrativi (è anche un racconto di perdite e scoperte) che s’allargano in gol di immagini. Arcate attraversate da ombre e da lampi, e da un canto meditativo continuo.
È percorso personalissimo di formazione, una scoperta esistenziale nel corpo vivo dell’esperienza di una ragazza che attraversa, in modo em- blematico, grazie alla voce di un’arte poetica già sicura per un esordio, i passaggi fondamentali di distacco e di riappropriazione del senso della tradizione e degli a etti primari.
C’è vento qui, erige una ariosa cattedrale, libera come una giovane donna, animata, antica, futura.
Davide Rondoni
Emanuela Rizzuto nasce a Palermo nel 1995 e studia attualmente Lettere classiche presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Dal 2015 collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna e nello stesso anno arriva tra i finalisti del concorso Certamen. Nel 2017 vince il premio nazionale Elena Violani Landi per la sezione “poesia inedita” e nel 2018 pubblica la raccolta di poesie e prose poetiche Porta libeccio edita per CartaCanta.
Una sua poesia è stata pubblicata da Interno Poesia e diversi suoi articoli e recensioni sono apparsi su pagine e riviste online.
Oltre che di poesia, si interessa di fotografia e di cinema. Nel 2017 alcuni suoi scatti sono stati esposti al primo Festival Internazionale della Fotografia del Mediterraneo – Marenostrum, altri sono stati pubblicati dall’ANSA e dal giornale La città di Salerno. Dal 2016 si occupa della documentazione video-fotografica del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
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