Recensione -Sospeso sopra un grande vuoto -Alex Ponato

Titolo : Sospeso sopra un grande vuoto
Autore: Alex Ponato
Edizione: Elison Publishing

“Ispirato a un fatto realmente accaduto, la storia di Alex Ponato, edito da Elison Publishing, si basa su un’ingiustizia sociale causata da un abuso di potere. Il punto di vista è quello di Alberto, cinquantenne, separato, che perde il giovane figlio investito da un automobilista ubriaco, mentre attraversava a piedi la circonvallazione di Lucca. L’incriminato è un Marine della vicina base americana, che era in libera uscita.

Per Alberto l’esito del processo è un’assurdità: il Marine è libero, e torna negli Stati Uniti. Alberto grida vendetta e si domanda se alla guida non ci fosse stato un Marine, ma solo un semplice cittadino, l’esito sarebbe stato il solito? Ma alla fine medita che non gli conviene andare contro la Grande Potenza. Così sprofonda nella solitudine e i ricordi a fargli brutta compagnia. All’ingiustizia del Sistema risponderà la vita stessa che, col tempo, gli riserverà delle sorprese in cui trova la sua rivalsa”

Una storia che ci riporta alla mente avvenimenti accaduti in passato, e che resteranno nella memoria del nostro Paese.
Resta un ricordo amaro sia per la perdita di una persona amata sia per l’ingiustizia consumata ai danni del dolore di chi subisce la perdita.
Il dolore di Alberto, il protagonista, è contenuto, o almeno cerca di contenerlo

“Alberto è inesorabilmente in sospeso su questo grande vuoto, ed è attratto dal suo abisso.”

Come si può continuare a vivere? È la domanda inevitabile che ci poniamo quando subiamo una tale perdita, ed è ciò che si chiede Alberto. Che senso ha tutto questo? Che senso ha la vita?
Alberto un senso lo troverà e sarà una grande e importate eredità, morale, ma non solo.

Anche se inizialmente viene sfiorato, accarezzato dall’idea di vendetta, che sotto certi aspetti ricorda quel capolavoro di film firmato da Monicelli con Alberto Sordi nei panni di un Borghese piccolo piccolo, che dopo la perdita del figlio medita vendetta; una sconfitta sul piano umano, ove si mettono in luce l’amoralità dell’essere umano.
Lo stesso protagonista si paragona al film di Monicelli, ma in modo personale, il suo Alessandro non avrebbe mai fatto il semplice impiegato pubblico.
Alberto inizierà a leggere i diari di Alessandro, ha bisogno di avere ancora un po’ di lui, non è pronto a dirgli addio.

Le letture dei diari sono sicuramente molto emozionanti, anche se su questo punto sono rimasta un po’ perplessa: il diario “segreto” è come dire, più femminile, non ne faccio una questione di genere, attenzione, ma solo è stata una novità. E così Alberto conosce un nuovo lato del figlio, conosce i suoi pensieri più reconditi, le sue passioni, i suoi amori; conosce le sue battaglie da attivista, il suo desiderio di “vivere in un mondo pulito”.

Una storia forte ed emotivamente potente che ci invita a riflettere, ma soprattutto una storia che dovrebbe scuotere le coscienze di chi deve giudicare, si spera, obiettivamente e non farsi corrompere; il sistema giudiziario è chiamato a sentenziare un crimine, è suo dovere farlo, per credere soprattutto che in Italia la giustizia sia giusta!

Alex Ponato è un infermiere con l’hobby della scrittura creativa. Ha partecipato a diversi premi letterari con vari riconoscimenti. Nel 2016 al Pisa Book Festival, per il V premio letterario “Edizione Straordinaria”, viene assegnato il secondo posto al suo primo romanzo “La voce nascosta”.

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