Il litorale romano degli anni ’80 con le sue case popolari e una galleria di personaggi, vittime e carnefici allo stesso tempo, sono gli elementi caratterizzanti di Hostia. L’Innocenza del male, dal 31 maggio in libreria. Il nuovo, potente,romanzo di Federico Bonadonna(Round Robin Editrice)ritorna ancora una volta nei luoghi pasoliniani e sulla loro componente di sofferenzaper raccontare una storia in grado di restituire il disagio del nostro tempo, trascinando il lettore in una serie di eventi sconvolgenti la cui chiave sarà svelatasolo nell’ultima parola.
Attraverso lo stile del racconto familiare, e insieme del noir, Hostia è la storia della personale “guerra” di Martino, giovane psicologo del servizio sociale del litorale, che si imbatte nel caso di Emma, una bambina di sette anni, vittima di abusi che che si masturba a sangue. Il giovane scenderà fino all’inferno per salvare la piccola e scoprire cosa nasconde il suo comportamento e, soprattutto, perché una potente politica impedisce che la minore sia data in affidamento. E per farlo dovrà tornare anche lui dalla sua psicoanalista per intraprendere un viaggio nel suo passato che riporterà alla memoria un abuso mai rivelato.
La donna scruta il figlio: «Tu sai cosa vuol dire Hostia?»
Martino scuote la testa.
«È latino, significa vittima: tuo padre ci portato qui per isolarci dal mondo, noi siamo le sue vittime sacrificali, ti è chiaro?»
L’AUTORE
Federico Bonadonna ha scritto Il nome del barbone (DeriveApprodi, 2001) da cui Citto Maselli ha tratto il film Civico Zero. Ha lavorato vent’anni nel settore delle politiche sociali. Nel 2015 ha scritto il romanzo La cognizione del potere (Castelvecchi). Dal 2008 vive e lavora all’estero come antropologo, dopo Libano, Siria e Etiopia, ora è in Senegal.
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