La memoria del Corpo di Carlo Deffenu – Recensione

Titolo: La memoria del corpo

Autore: Carlo Deffenu

Edizione: AlterEgo

Pubblicazione: 2018

Pagg:278

“Sebastiano mi ha insegnato più di quanto io avrei voluto imparare. Mi ha spinto contro il muro della mia ignoranza e mi ha obbligato a mettermi in discussione. Lui non era un giocattolo da vestire, esibire, riempire di cose inutili. Lui sapeva amare, scegliere, determinare il suo piccolo mondo.”

Difendere gli ideali d’amore, combattere i pregiudizi, gridare al mondo le proprie convinzioni, questo ci insegna Sebastiano, attraverso il racconto di sua madre Elsa, nel potente libro di Carlo Deffenu, La memoria del corpo, edito da AlterEgo.

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Il libro ha inizio con una donna, Elsa, alla fermata della corriera, un semplice zaino in spalla e un quaderno, il suo diario, custode di un racconto di vita, quella di suo figlio Sebastiano, che nel 1992 le rivela di essere gay, fino al 2011, quando in una notte di primavera Sebastiano scompare.

I primi segnali del cambiamento di Sebastiano si presentano a sette anni, Elsa non sa come comportarsi, l’identità sessuale dei bambini non è ancora matura, così le viene spiegato, ma col passare degli anni quei segni saranno sempre più evidenti fino alla confessione, del tutto naturale, consapevole.

Il romanzo attraversa un’epoca di grandi cambiamenti sociali, in cui Sebastiano è attivamente partecipe: i tumultuosi eventi del G8, che lo vedranno in prima linea, attivista della giovane sinistra, difensore dell’identità omosessuale intervenendo in radio e sui giornali, Sebastiano non ha paura di mettersi in gioco, di dire la sua, era ansioso di vivere.

Ma in questa storia si dipana anche la vita di Elsa, il suo matrimonio sta naufragando lentamente, e si rifugia tra le braccia di un amore tanto effimero quanto intimo, forte e carnale.

I piani narrativi sono diversi, e si sviluppano come una tragedia in più atti ma convivendo per lo stesso atto finale.

Un romanzo come dicevo potente, reso tale da una scrittura poeticamente evocativa, crudo e amaro nel suo divenire, ma fulgido di speranza, quella stessa speranza che aneliamo nei cambiamenti, di non essere giudicati per l’orientamento sessuale, vessati e tormentati moralmente e fisicamente come è stato per Sebastiano

Siamo fiori fragili, fiori subdoli, fiori amari.

Ho registrato, memorizzato ogni singolo passo, ogni singolo momento vissuto, torno indietro con la lettura e poi avanti fino a un atto finale struggente, l’ultima parola quella che pronunci nei silenzi delle tue preghiere l’ultima manciata di terra, l’ultima lacrima.

A volte penso a quanta cattiveria esista al mondo, crudeltà gratuita e bieca, ma c’è una forza che può alleviare in parte, non può salvarci, può sacrificarsi, ma non ci può rendere invulnerabili, questa forza si chiama mamma.

Elsa ha combattuto per suo figlio, gli è stato accanto sempre, ha pianto con lui e riso con lui, Elsa è stata una madre perfetta nelle sue imperfezioni.

In questo libro c’è amore in tutte le sue versioni, in tutte le sue emozioni, ci sono gli eventi culmini di un’epoca di trasformazione, ci sono gli echi di un passato in cui La memoria del corpo non si può ingannare.

Un libro meraviglioso, corale, intimo, che scorre nelle pieghe della nostra anima.

Carlo Deffenu è nato a Sassari. Vive da diciassette anni ad Alghero dove lavora nella ristorazione.

Ha pubblicato nel 2012 l’ebook Un posto molto lontano da qui con GeMS e nel 2013 il romanzo Domani sarà un giorno perfetto con Farnesi Editore. Nel giugno del 2015 è uscito per la Watson Edizioni il romanzo Il clan dei cari estinti e nel marzo 2016 la raccolta di racconti Uno sputo dal cielo 

Nel 2016, ha pubblicato, sempre per   Watson Edizioni, La maledizione del cuore fantasma, il seguito de Il clan dei cari estinti

Articolo di Loredana Cilento

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