Titolo: Il prete ebreo
Autrice: Mariastella Eisenberg
Edizione: Spartaco
Pubblicazione:2018
Pagg:145
“Così mio zio Simone mi ha aperto gli occhi. Ancora una volta i bambini! Sapevo di tante infamie, a questa la ignoravo; il male non finisce mai di stupirci: da una parte innocenti gettati nelle camere a gas, usati come cavie, oggetto di riscatto per genitori disperati; dall’altra parte la follia di voler creare un nuovo Olimpo per piccole divinità programmate!”
Mariastella Eisenberg ci trascina letteralmente in una storia alla ricerca dell’identità perduta, con un libro profondo di sentimenti ed emozioni.
La memoria è utile a rielaborare il vissuto, per dare calore al presente e all’avvenire è ciò che scrive Simone il protagonista de il prete ebreo, edito da edizioni Spartaco, nella lettera che accompagna il memoriale inviato alla nipote Miriam, che non ha mai conosciuto, ma che sente di dover raccontare per dare un volto alle sue radici, per conoscere un passato ormai lontano ma che sarà sempre presente nelle generazioni future.
In una scatola è racchiusa la sua storia, la sua identità, la sua vita vissuta dalla nascita come ebreo e poi battezzato, figlio di molte madri e nessun padre, adottato dai Dupont, ma emarginato alla nascita di una figlia biologica, emarginato dalla sua stessa madre adottiva alla scoperta delle sue radici ebree, e avviato agli studi cattolici.
Attraverso le parole registrate di Simone, Miriam ricostruisce una narrazione accorata e sentita, per comprendere il significato delle proprie origini negate, nascoste; come cumuli di pietra, depositi di mattoni, una torre di Babele mai finita.
Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, Simone è combattuto, due anime abitano dentro il suo corpo, combattono l’una contro l’altra; l’ebreo e il cattolico.
“Ho avuto per tutta la vita dentro di me due fratelli litigiosi, della stessa razza di Caino che uccise Abele; di Isacco e Ismaele, rivali vicini solo alla sepoltura del comune padre Abramo, di Isaù e Giacobbeseparati da un piatto di lenticchie”
Solo Joséphine, figlia dei Bonnet, riesce a dargli un po’ di pace, ma la sua scomparsa improvvisa sarà dilaniante per lui, ma il destino li farà incontrare nuovamente, lontano dalla rigida atmosfera francese di Lione, molti anni dopo si ritroveranno a Roma per concedersi e abbandonarsi all’amore.
“Il frate peccatore e la sua amante adultera non vennero inghiottiti dall’inferno o dai rimorsi…Il nostro amore rimase sospeso su un interrogativo: si può vivere una seconda volta?”
Con quanta straordinaria grazia ed eleganza Mariastella descrive quest’amore rubato dal tempo, non si giudica, non ne fa una questione morale, non punta il dito, i due amanti si ritrovano dopo una vita ingiusta, senza possibilità di scelta.
Molte le tematiche affrontate da Mariastella Eisemberg, in primis la condizione degli ebrei rumeni costretti a fuggire dall’oppressione tedesca; emarginazione dello status di ebreo, le leggi razziali avevano scaturito una vera e propria pandemia.
Come dicevo, Simone affida a sua nipote le sue memorie, non solo per custodirle ma soprattutto per trasformare il passato e l’avvenire in un presente migliore.
Da prete cattolico a frate francescano in Israele dove incombeva la guerra, poi la grande immigrazione degli ebrei dalla Polonia, dall’Ungheria attraverso la Romania per giungere al Mar Nero per giungere in Palestina.
Notevoli rimandi storici, politici e culturali in più di mezzo secolo rendono ricco ed esaustivo un libro che merita di essere letto grazie anche a una scrittura poeticamente evocativa.
Un racconto reso reale dai sentimenti sinceri e umani di un uomo che si è sentito inadatto alla vita che ha vissuto e che avrebbe voluto vivere
“Sono in limine vitae. Lo so, lo sento, non mi dispiace”
Un piccolo gioiello della letteratura!
Mariastella Eisenberg è nata a Napoli da un medico ebreo rumeno di etnia tedesca, laureato a Montpellier e riparato in Italia a causa delle leggi razziali, e da una giovane pianista napoletana. Già insegnante e dirigente scolastico, dal 2004 si dedica alla scrittura e all’impegno sociale. Nel 2016 ha pubblicato per Edizioni Spartaco il romanzo Il tempo fa il suo mestiere, che l’ha portata in giro per l’Italia per presentazioni in librerie, scuole e associazioni. È del 2018 il romanzo Il prete ebreo, il cui protagonista è Simone, uno dei personaggi ripresi da Il tempo fa il suo mestiere.
Articolo di Loredana Cilento
già il titolo spinge a capire cosa contenga il libro…
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