Titolo: Questo sangue non è mio
Autore: Giovanni Lucchese
Edizione: Alter Ego
Pubblicazione: 2017
Pagg:186
“Lentamente con molta calma.
Aveva ancora bisogno di un paio di minuti di solitudine. Tutto ciò che desiderava era il silenzio, fuori e dentro di sé.”
Giovanni Lucchese esordisce con un romanzo che si pone come un thriller psicologico, in un crescendo di suspense ad alta concentrazione drammatica, Questo sangue non è mio, Alter Ego 2017.
Carlotta e l’Altra, un corpo, due anime, in lotta perenne tra il bene e il male, ma anche complici, nemiche-amiche inseparabili.
L’Altra appare all’improvviso dopo un incidente in piscina in cui Carlotta si sente male…”e mentre la luce iniziava ad affievolirsi lasciando spazio all’oscurità che la stava inghiottendo, sentì due parole […] sto arrivando”
Carlotta non è mai stata una bellezza appariscente, un po’ imbranata e bruttina, è stata oggetto di facili cattiverie, scherzi di gruppi a scuola in particolare dalla più popolare, quella con la casa più elegante, quella con il ragazzo più ambito, quella dalle feste più sfarzose. Carlotta al confronto è un piccolo punto nell’immenso universo degli adolescenti persi più nell’apparire più che all’essere.
Buio e luce nella vita di Carlotta che si alternano crudelmente, in un gioco psicologico in cui la voce, l’Altra le dice cosa deve o non deve fare; Carlotta è il simbolo della debolezza, della fragilità in un mondo dove solo l’apparente perfezione conta, dove solo il migliore ottiene tutto, non c’è spazio per una come Carlotta.
Ma l’Altra non ci sta. L’Altra interviene prepotente, spazza via ogni briciola di debolezza, prende possesso delle sue azioni, fino a farle sporcare le mani di sangue, un sangue non suo.
Carlotta ha una madre assente e scoprirà che il male non ha mai fine. Tra black out e ricordi che affiorano, Carlotta inizierà a prendere coscienza lentamente del suo passato e del suo presente, tra Prima e Dopo per liberarsi almeno per un po’ delle voci che discutono animatamente uscendo dalla sua testa per mescolarsi tra la folla, tra i tanti rumori di quella assurda domenica.
Attraverso i deliri paranoidi della mente ottenebrata dalla schizofrenia, Giovanni Lucchese percorre con una scrittura vivida e lucida, la sfera emozionale e i relativi comportamenti della malattia inserendoli nel tessuto sociale moderno, plasmando i personaggi con estrema umanità, portando alla luce un argomento delicato: il bullismo e la schizofrenia.
Non manca una piccola parentesi sull’amicizia, anche se vista come un distacco, come qualcosa di debole, l’amicizia quella vera dovrebbe essere solida e consolidata nel tempo anche se cambiano le prospettive di vita, Carlotta viene allontanata lentamente dalla sua migliore amica, per dar spazio all’amore.
Un thriller costruito sapientemente, quando siamo convinti di aver intuito la fine, ecco che un colpo di scena ci fa sussultare e ci porta fino alla fine con il fiato sospeso, in bilico tra vero e presunto.
Carlotta nonostante tutto riesce ad accattivarsi il lettore, a farlo partecipe del suo dramma; ci attraversa lentamente, si insinua tra le pieghe della nostra anima fino a volerla aiutare, il lettore diventa parte di lei; per interagire con lei farla scuotere dal suo torpore.
Ciò che ho provato leggendo Questo sangue non è mio, è tanta ma tanta partecipazione con il personaggio di Carlotta, del resto se una storia è intrigante lo si deve soprattutto alla costruzione dei personaggi, altrimenti la storia risulterebbe vuota e insignificante. Il cuore pulsante della storia è proprio l’esistenza di personaggi veri, quotidiani, anche se completamente inventati, in cui ci si possa riconoscere, soprattutto di far emergere le nostre più nascoste debolezze.
Un libro che consiglio di leggere assolutamente, lasciate entrare Carlotta e L’Altra nella vostra mente.
Giovanni Lucchese è nato nel 1970 a Roma, dove vive. Appassionato di musica, cinema e letteratura contemporanea, frequenta da diversi anni i corsi della Scuola di Scrittura “Omero”. Ha pubblicato i racconti El Diablo e Nylon sulla piattaforma “Fantareale”, Il più grande cornuto dell’universo sulla rivista “Carie” e scrive recensioni musicali per il “Mag O”. Nel 2016 ha esordito con la raccolta Pop Toys (Alter Ego). Questo sangue non è mio è il suo primo romanzo.
Articolo di Loredana Cilento