Titolo: Buon pranzo, buona domenica
Autore: Chiara Michelon
Edizione: Ventura
Pagg: 128
Recensione di Loredana Cilento
Oggi siete tutti invitati al pranzo di Chiara Michelon, che per l’occasione ci fa accomodare insieme agli ospiti della Caritas di Senigallia; la domenica infatti l’associazione organizza un pasto speciale per i senzatetto, i clochards, gli invisibili.

Il tutto è gestito dai volontari, persone semplici che offrono solidarietà e un sorriso oltre a un piatto caldo a chi ne ha bisogno. Sono casalinghe con la passione della cucina; padri di famiglia che dedicano un giorno speciale a chi ne ha più bisogno; sono immigrati che tendono una mano ai nuovi arrivati alla mensa.
Ho trascorso, virtualmente, attraverso il racconto di Luca, padre amorevole, un giorno particolare, quello che di solito è dedicato alla famiglia e agli amici: la domenica, un giorno in compagnia di chi ha bisogno non solo della nostra compassione.
«Babbo, dove vai?
– Esco, ma ti prometto che torno presto. Alle tre sono qui e giochiamo a calcio insieme tutto il pomeriggio!»
È nella familiarità di un pranzo domenicale che le emozioni prendono forma nella loro essenza, attraverso un gesto, un sorriso, una pacca sulle spalle, e la speranza s’illumina nuovamente.
Luca ci mostra la nuova realtà; qualche anno prima gli ospiti erano circa 30, oggi il numero è raddoppiato, il pasto è frugale e circospetto, ora scappano con la frutta in mano.
Nei loro occhi la cattiveria è più netta, non ringraziano. Non hanno più voglia di parlare.
L’atmosfera vissuta nella preparazione è gioviale, i volontari che accolgono gli ospiti speciali sono carichi di energia, tutto è pronto: i tavoli apparecchiati, la cucina in vivace fermento, le pentole borbottano sui fuochi, i forni illuminati, sprigionano i primi profumi di pollo.
Lo sguardo dei primi arrivati però, è quello che più ci dà da pensare, uno sguardo spento, inaridito, vuoto. La povertà e la condizione che vivono gli invisibili sono descritte con grande partecipazione, una sorte di empatia tra Luca e i clochard, tale da assimilarne la tristezza e l’inquietudine.
«Quello sguardo lo so comprendere, è quello dei miei clienti, ma soffro nel non riuscire a spegnerlo e a dipingerci sopra un colore diverso. Anche a me, un giorno, potrebbe capitare la stessa cosa. Un giorno mia moglie potrebbe andarsene, insieme a mio figlio, e io finirei di certo per svuotare lentamente il mio sguardo fino a farlo diventare opaco.»
Luca attraverso le singole vicende dei vari commensali ci porta a conoscenza del passato e del presente, ma certo non del futuro che davanti a loro è inimmaginabile.
Un racconto molto bello, sentito, vero!
Luca è una delle voci narranti del romanzo di formazione di Chiara Michelon, Buon pranzo buona domenica, che con una scrittura coinvolgente e accattivante ci illumina e ci fa riflettere: basta poco per regalare un momento felice a chi felice non lo è!
Ringrazio La tana dei libri sconosciuti questo blogtour dedicato alla recensione dei racconti presenti nel libro di Chiara Michelon alla quale rivolgo i più sinceri miei complimenti.