Titolo:Leonardo Da Vinci. Il Rinascimento dei morti
Autori: Giorgio Albertini – Giovanni Gualdoni – Giuseppe Staffa
Edizione: Newton Compton Editore
Pubblicazione: febbraio 2019
Pagg: 295
Recensione di Loredana Cilento
«…In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte fuggirà da loro».
Cecilia replicò sempre più sgomenta: «Leonardo da Vinci che cita l’Apocalisse di Giovanni? Ora sono assolutamente certa che stai smaltendo la sbronza più colossale della tua vita».
L’uomo si passò le mani sulle palpebre stanche, nell’inutile tentativo di scacciare i demoni che vi danzavano innanzi. Poi biascicò: «No, Cecilia, l’ho visto con i miei occhi: i morti ormai calpestano questa terra»
Giorgio Albertini, Giovanni Gualdoni, Giuseppe Staffa, per Newton Compton Editore pubblicano il romanzo horror/storico, Leonardo da Vinci – Il Rinascimento dei morti.
Anno 1493. Davanti a nostri occhi si stagliano orde di corpi ormai privi di vita, che avanzano come burattini inanimati. Fabbri, contadini, madri, giovani, masse submane che si muovono con le braccia protese per ghermire il loro lauto pasto, i non morti.
Basta un solo morso, come la rabbia per i cani, tale da rendere ciechi e muti totalmente irragionevoli.
L’ingegnero Leonardo durante un’autopsia, ha il suo primo incontro con i morti viventi…
«Presero il cuore, ancora più nero, e ne tagliarono le arterie. Sollevandolo lo posero sotto la luce.
Bramante disegnava, Leonardo manipolava, Zoroastro riordinava, Pietro osservava e Galeazzo illuminava »
Quando improvvisamente il cadavere smembrato prende vita…da lì nulla sarà più lo stesso.
Un morbo ha trasformato gli uomini in bestie inanimate, un’epidemia che rischia di estinguere il genere umano: Leonardo Da Vinci è incaricato dal Moro di scoprire cosa sia successo.
Con l’aiuto dei suoi fedeli aiutanti si dovrà recare da sua Santità a Roma, ma sulla strada impervia dovrà affrontare non pochi pericoli.
Momenti mozzafiato e adrenalinici evocano situazioni al limite dell’ansiogeno.
Da qualche parte in mezzo all’oceano l’ammiraglio Cristoforo Colombo è in balia delle tempeste invernali ma non solo…
Leonardo da Vinci – Il Rinascimento dei morti è un romanzo che va al di là di ogni aspettativa; gli autori hanno sapientemente mescolato avvenimenti realmente accaduti alla fantasia. I personaggi che via via incontriamo sono realmente vissuti: Ludovico Maria Sforza, il Moro che ingaggia Leonardo per scoprire la verità sul morbo che attanaglia l’Europa.
Incontreremo Michelangelo Buonarroti a Firenze che non risparmia battute al vetriolo al figlio di Lorenzo, Piero, il cucurbita; Giovanni Pico della Mirandola e Antonio suo fratello, in attesa che Galeotto, l’altro fratello, schiatti.
La cara Cecilia Gallerani, moglie di Ludovico il Moro, amica speciale di Leonardo, che gli regala attenzioni particolari…
«Perché sei quasi una bambina e io sono troppo vecchio». Prima che potesse continuare Cecilia gli appoggiò delicatamente l’indice teso sulle labbra.
Quindi lo baciò, mentre le sue mani, fendendo la criniera leonina dell’uomo.
Un elemento interessante che stempera la tensione; Cecilia era una donna colta e amante dell’arte, da qui la sua amicizia con il geniale Leonardo con cui realmente s’intratteneva discutendo di filosofia e cultura.
E poi la figura alquanto ambigua del Frate, Girolamo Savonarola, siamo a conoscenza dei suoi ammonimenti nei riguardi della Chiesa, delle autorità e dei governanti in primis Lorenzo il Magnifico, anche questo elemento è stato contestualizzato nella trama in perfetta armonia.
«Savonarola aveva troppo ascendente per essere cacciato e, anzi, si è fatto beffe sia degli ammonimenti del Magnifico, sia dei predicatori che di volta in volta questi inviava a contrastarlo, ridicolizzandoli tutti».
«Scagliarsi contro il Magnifico è stata una mossa intelligente», constatò Leonardo. «In questo modo il Frate si è garantito la simpatia e l’appoggio di tutti quelli contrari ai Medici pur non avendo il coraggio o la forza di ammetterlo».
Leonardo da Vinci – Il Rinascimento dei morti, è il primo di una trilogia Zombie che sono certa ci riserverà molte soprese.
Una lettura decisamente affascinante, si evince un notevole studio degli avvenimenti che si dispongono e si allineano perfettamente alla trama fantasy, un sapiente lavoro di indagine che ha coinvolto tre autori, ognuno dei quali con il proprio sapere e la propria esperienza.
Un progetto che a molti potrebbe sembrare ambizioso, ma che, a mio parere, è riuscito perfettamente, un libro rivolto agli amanti degli zombie e agli appassionati delle ricostruzioni storiche, ma soprattutto a chi sopravvive all’apocalisse quotidiana.
Un romanzo straordinario!
Giorgio Albertini
è nato a Milano nel 1968. Collabora con riviste come «National Geographic», «Focus Storia» e «Focus Storia-Wars», occupandosi soprattutto di architettura medievale e antica e storia militare. Con la Newton Compton ha pubblicato L’ultima battaglia dei Templari e I giorni che hanno cambiato la storia d’Italia.
Giovanni Gualdoni
è nato a Busto Arsizio nel 1974. Attualmente è redattore di Sergio Bonelli Editore, dove ha esordito come sceneggiatore di «Dylan Dog».
Giuseppe Staffa
è nato a Roma nel 1973. Già consulente storico e archeologico per la trasmissione televisiva di RAI 3 Cose dell’altro Geo, dal 2014 collabora con le riviste «Focus Storia-Wars». e «Focus Storia». Con la Newton Compton ha pubblicato, tra l’altro, I grandi condottieri del Medioevo, I grandi imperatori, Le guerre dei papi, L’incredibile storia del Medioevo e I secoli bui del Medioevo.