Dove Inferno e Paradiso si toccano: Le congiunzioni della distanza di Mimma Leone – Recensione

Titolo: Le congiunzioni della distanza

Autrice: Mimma Leone

Edizione: Alterego

Pubblicazione: 2018

Pagg:193

Genere: Thriller

Recensione di Loredana Cilento

“I nostri occhi si incontravano lì, sulla stessa linea che definisce le distanze ricongiunge gli sguardi. Chissà dove vanno le nuvole…

E chissà che fine fanno, poi le cose che dimentichiamo. Il nostro passato, l’amore, i luoghi abitati. Forse seguono il vento e cambiano forma, come le nuvole”

Mimma Leone attraverso la storia di Ginevra, la protagonista del suo libro, Le congiunzioni della distanza, Altergo 2018, ci regala un viaggio nella mente e nell’anima di chi affronta il passato, analizzando i rapporti personali, gli affetti cari, l’amicizia.

Ginevra affascinante antropologa, vive e lavora nella suggestiva laguna veneziana, alle sue spalle un passato mai risolto, come il suo rapporto, non rapporto, con Davide. Le lettere della sua amica d’infanzia, Anna Palumbo la legano all’indimenticabile terra natia, il Salento.

Un giorno viene informata della scomparsa di Anna, misteriosa e immotivata. Sembra dalle indagini, che Anna si sia inoltrata in una zona sconosciuta, la Baia del Diavolo.

Anna di poco più grande di Ginevra è la figlia della matrona Emma, insieme hanno condiviso la madre di tutti i bambini, sostituta degli abbracci mancati.

“Anna mi ha visto nascere. Anna è un sole. Anna mi è amica e sorella. Non avevamo un legame di sangue, eppure il suo fu per me concime e foglia.”

Ginevra su richiesta di Antonio, un amico poliziotto dai tempi del Salento, fa ritorno in quel lembo di terra cullata dalle onde e violentata dalle lacrime, per cercare di scoprire cosa fosse successo ad Anna.

Il mistero ruota attorno alla Baia del Diavolo, custode di segreti e ambiti reperti archeologici. Ginevra si addentrerà in quel luogo legato alla sua infanzia, ma anche nei ricordi di un tempo passato.

Le congiunzioni della distanza è inserito nel genere thriller psicologico, fulcro della storia ma che abbraccia più generi: un memoir, con continui salti temporali, come viene definito,  e soprattutto un romanzo di formazione.

Un testo ricco di riflessioni, intimo, introspettivo.

La prima immagine che evoca con tanta grazia è sicuramente il legame profondo che non si spezza con la distanza, profondo come i sentimenti in cui l’autrice scava a tal punto da far emergere tanti lati del complesso universo umano in cui si snodano i diversi  aspetti, le diverse  implicazioni: l’amore in tutte le sue forme, la famiglia, non, il classico archetipo di certezze, ma tutt’altro. 

Ferite mai guarite che solcano la pelle e l’anima: quanto può ferire la negazione del sentimento più naturale come quello materno?

“Io non parlavo, e per tanto tempo non parlai più. Alzavo lo sguardo per cercare parole sul soffitto. Parole volanti che sfuggivano alla mia lingua. Le seguivo comporsi dando vita a risposte dispettose che bussavano sui vetri, per uscire dalla finestra e lasciarmi a bocca aperta.” 

I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole. Mimma Leone con Le congiunzioni della distanza ha toccato la vita e dove Inferno e Paradiso si toccano.

Un’opera di straordinaria bellezza!

 

Mimma Leone è laureata in filosofia. Ha seguito i corsi di regia, sceneggiatura e comunicazione presso la Scuola di Cinema diretta da Giuseppe Ferrara, a Brindisi. Ha conseguito il patentino di giornalista pubblicista lavorando per “Salento Informa”. Ha scritto una colonna sonora per la Omnia Production di Roma e diversi brani musicali con il cantautore Seba e con il dj producer Crazymind. Nel 2014 ha esordito con la raccolta di racconti brevi Il mare per le conchiglie, che ha ottenuto numerosi premi, tra i quali il “Marchio Microeditoria di Qualità 2015” e il Premio “Ecce Dominae”. Nel 2015 ha pubblicato L’angelo imperfetto, racconto lungo inserito nell’antologia Salento quante storie: 3.
Da gennaio 2018 è direttrice editoriale di “Rivista ea”, giornale di arte, filosofia, psicologia e letteratura, ed entra a far parte della redazione di “Paise miu”, testata giornalistica salentina.

 

 

 

 

 

 

 

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