Titolo:Che io possa essere dannato
Autore: Fabio Cannatà
Editore: Koi Press
Pubblicazione: 2019
...“mentre si accendeva una sigaretta con la noncuranza di chi ripete quel gesto per decine di volte al giorno, girava con la mente le tessere dei giorni e dei mesi; una dopo l’altra, quasi a voler accelerare lo scorrere del tempo, per lasciare indietro il passato.”
Luglio 1979
Michelangelo Argenti è un astuto e rinomato giornalista, nato in Sicilia e cresciuto a Milano, ha la fama di essere un paziente e arguto indagatore che va sempre a fondo delle sue storie. Deluso dopo aver trovato la propria donna a letto con il suo migliore amico, cade preda dell’alcol e dell’apatia. Invitato a lavorare da un amico del padre redattore di un giornale di Palermo, torna nella natia Sicilia.
Una lettera anonima invita il giornalista a indagare sulla misteriosa sparizione: Antonio Pitasi di professione commesso viaggiatore, era diretto a Serra San Bruno per un appuntamento di lavoro. Un paio di chilometri di statale prima di Stilo, però, la sua macchina aveva perso improvvisamente potenza, spegnendosi poco dopo. E dopo di lui non si seppe più nulla
Giuseppe Meduri, carabiniere tutto d’un pezzo, nuovo a Stilo, invitato dai suoi superiori a lasciare perdere le indagini, è convinto che sotto ci sia un mistero molto più grande.
Questo strano duo di investigatori per dipanare la matassa del mistero che si cela dietro Stilo, un piccolo borgo sospeso tra cielo, terra e mare dell’ Aspromonte in provincia di Reggio Calabria.
“Il piccolo mondo antico di Stilo stava inghiottendo nella sua paziente immobilità i tentativi affannosi di un giovane carabiniere idealista e di un improvvisato detective in fuga da se stesso.”
Un libro ben scritto, tra mistero, omertà e superstizione che lascia incollati i lettori dalla prima all’ultima pagina e non lascia delusi.
Lo stile impeccabile dell’esordiente autore, preannuncia un futuro luminoso nel genere noir.
Il libro è acquistabile su amazon
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