Titolo: John e Joe -Un ratto che passa
Autrice: Àgota Kristòf
Editore: Einaudi
Pagg: 103
Pubblicazione: 2019
Recensione di LV
Sebbene avessi letto i romanzi di Àgota Kristòf ignoravo la sua passione per il teatro e, soprattutto, che avesse scritto delle pièce teatrali.
Due atti unici, questi, divisi in scene che si leggono in men che non si dica. In quarta di copertina è scritto che “il teatro della Kristòf si snoda sul filo di una comicità che a un certo punto deraglia nell’amarezza o nell’angoscia. In questo può ricordare Beckett…”
E in effetti leggendo “JOHN E JOE” non si può non pensare a Beckett e ai dialoghi assurdi dei suoi tanti personaggi che, come John e Joe, parlano a ruota libera per sentirsi vivi, ma che nello stesso tempo fanno riflettere sulla miseria della condizione umana. Un po’ meno beckettiano è “Un ratto che passa”. Qui il tema principale è politico e gli stessi personaggi che si alternano nelle due scene, ora in una casa borghese ora nella cella di un carcere, confondendo le loro reali identità non sono altro che figure di cui l’autrice si serve per smascherare la condizione umana all’interno di un sistema totalitario.
Un bel libricino, insomma, ma non ai livelli dei romanzi della Kristòf.
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