La prodigiosa Barcellona di Eduardo Mendoza – La sua città dei prodigi –

Titolo: La città dei prodigi

Autore: Eduardo Mendoza

Editore : DeaPlaneta 2019

Pagg: 509

Traduzione di Gina Maneri

 

Recensione di Loredana Cilento 

 

“Benché alla fine del XIX secolo fosse ormai un luogo comune dire che Barcellona “dava le spalle al mare”, la realtà quotidiana non corroborava questa affermazione. Barcellona era sempre stata e continuava a essere una città portuale: aveva vissuto del mare e per il mare; del mare si nutriva e al mare affidava il frutto dei suoi sforzi; le strade di Barcellona conducevano il viandante al mare e via mare si collegava al resto del mondo

 

Il giovane Onofre Bouvila lascia la sua terra nella Catalogna rurale, per la promettente Barcellona, che alla fine del 1800 si affacciava alla modernità, ospitando L’Esposizione Universale, un evento, che all’epoca, apriva la strade alla tecnologia.

Onofre arriva nella tumultuosa Barcellona, squattrinato e senza alcuna prospettiva, ma sin da subito si rende conto che per arrivare agli scopi prefissi si possono fare, senza ombra di dubbio, dei compromessi, anche morali.

Siamo in un’epoca in cui i fermenti ideologici di rivoluzione sono in piena attività, come il volantinaggio segreto; i gruppi rivoluzionari anarchici si fanno strada seguendo il mito di Bakunin, sulla scia dei primi movimenti nati negli anni 60 dell’Ottocento italiano all’alba dell’Unità.

Onofre si spianerà la strada diventando un ricco uomo d’affari dalla morale discutibile, nasce tutto dalla divulgazioni di volantini anarchici e lozioni contraffatte.

 

“Siamo venuti da voi» gli dissero «perché abbiamo ampia prova del vostro amore per Barcellona questa città che onorate con la vostra presenza e le vostre attività.”

 

La società catalana versa in una profonda crisi morale; complotti, menzogne, falsificazioni, crimini inauditi per raggiungere le proprie convenienze a partire dalle istituzioni.

Mendoza con brillante sagacia, mette in evidenza ciò che si nasconde sotto al tappeto e lo fa con astuzia, giocando con maestria, attraverso una combinazione di generi: dal romanzo storico che parte da un’epoca di grandi cambiamenti, scandendo i fatti con metodica cronologia, al romanzo di formazione, dove si evolve il personaggio di Onofre, cresce, per raggiungere un obiettivo, “fare soldi” occupare un posto importante nella scala sociale, imporsi socialmente. 

Generi e sottogeneri si mescolano per dare vita a un romanzo corposo che sottolinea una politica di opportunismo.

 

 

“lo sforzo richiesto dallo sviluppo era stato enorme. Adesso Barcellona, come la femmina di una specie rara che ha appena partorito una cucciolata numerosa, giaceva esangue e sventrata; dalle crepe colavano fluidi ripugnanti, effluvi pestilenziali rendevano irrespirabile l’aria di strade e abitazioni. Tra la popolazione regnavano la stanchezza e il pessimismo.

 

Onofre si muoverà fra due Esposizioni in una Barcellona a metà fra borgo di mare e innovazione rendendola coprotagonista indiscussa de La città dei prodigi, un gran bel libro, ripubblicato dall’attenta Casa Editrice DeaPlaneta.

 

Lo stile inconfondibile di Mendoza mescola una prosa schietta ed efficace a un linguaggio ricercato con influenze poetiche e corali, rendendo ogni personaggio indimenticabile, e soprattutto le storie non risentano del tempo, vivono immortali.

Mendoza ha una straordinaria capacità di far vivere personaggi immaginari e trasportarli nella realtà, attraverso una sferzante denuncia verso la società odierna in contesto socio-politico in cui dominano non pochi problemi.

 

 

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3 risposte a "La prodigiosa Barcellona di Eduardo Mendoza – La sua città dei prodigi –"

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