Gli estratti dagli inserti

“Un altro giorno divino…”

Oh, che bello per una volta poter iniziare parlando di teatro.

A cura di LV

Non dell’Ariston. Di quello per cinque giorni se n’è parlato già abbastanza direi. Parliamo di Teatro quello vero, recitato. L’incipit è tratto da “GIORNI FELICI” di Samuel Beckett che il regista Andrea Renzi riporta in scena e il ruolo della logorroica e indimenticabile Winnie è interpretato dalla bravissima Nicoletta Braschi. Lo seguirò con la speranza di una tournée che possa arrivare pure a Torino.

Questa è la prima notizia. La seconda, e altrettanto importante, è la ripubblicazione con una nuova traduzione, ripulita dalla censura, di un capolavoro assoluto del teatro, “UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO” di Tennessee Williams.

I più attenti ricorderanno il dramma che colpisce Blanche DuBois, la sorella Stella e l’indimenticato Stanley Kowalski reso ancora più celebre dall’interpretazione di Marlon Brando nella versione cinematografica del grande Elia Kazan. Ho letto la vecchia edizione con la traduzione del 1963 e credo che questa nuova versione non me la farò mancare.

Due belle notizie, a mio parere. Per chi ama il teatro e per chi ama la letteratura.

Esco dal teatro pienamente soddisfatto per vedere cosa ci riservano ancora di interessante gli inserti.

Ah, dimenticavo. Le due notizie sul teatro sono riportate nell’ordine da “Robinson” e da tuttolibri”. E in “tuttolibri” rimango per segnalare “USCITA DI SICUREZZA” di Ryan Gattis. Ne ho detto la settimana scorsa che Gattis è un autore da seguire con interesse. “Per scrivere un buon romanzo devi sapere come si spaccia e si spara.” E nell’intervista che segue Gattis spiega come attinge le sue informazioni. Fino al punto di frequentare i criminali in persona.

Dall’intervista a Gattis si passa a quella di Paul Beatty in occasione dell’uscita di “TUFF E LA SUA BANDA”. Per chi non lo sapesse Beatty è l’autore de “Lo schiavista” che, detto sinceramente, non mi ha fatto entusiasmare. Comunque un’altra possibilità bisogna pur darla.

Sembra molto molto interessante il romanzo d’esordio della giornalista spagnola Aroa Moreno Durán che Concita De Gregorio recensisce positivamente su “Robinson”. Il titolo è “COSE CHE SI PORTANO IN VIAGGIO” e pare che la storia abbia affascinato critici e scrittori dal calibro di Aramburu, Vilas e Almudena Grandes. Lo seguo. Come seguirò “VIOLETTE DI MARZO” di Philip Kerr. Già pubblicato nel 1989 con grande successo ora, dopo 31 anni, ritorna in libreria con una nuova traduzione. Ambientato nella Berlino del 1936 “ci mostra anche la deriva di un Paese in cui lo slogan è “prima i tedeschi”. Vi ricorda qualcosa?” Sì, purtroppo. Magnifica la recensione di Luca D’Andrea. Per il già visto segnalo un’altra positiva recensione a “VASI ROTTI” di Andre Dubus. Per “Robinson” su segnalazione dei lettori l’autore da riscoprire è Guido Piovene e lo ricorda con un interessante articolo di Silvia Ronchey. Con “LE STELLE FREDDE” vinse il Premio Strega.

Da “la Lettura” a cura di Cristina Taglietti segnalo la bella e positiva recensione a “PRIMA DI NOI” di Giorgio Fontana di cui ho letto il solo “Morte di un uomo felice” che per inciso ho apprezzato molto. Goffredo Fofi, forse un po’ prevenuto, ha criticato il libro non per averlo letto ma per le sue quasi 900 pagine. Ovviamente non sono d’accordo. La critica si fa al contenuto e non alla mole del libro altrimenti non avremmo letto opere indimenticabili che superano di gran lunga le 900 pagine di Fontana. Mi organizzerò e lo leggerò.

Sempre “la Lettura” anticipa alcuni estratti di “NOI” il nuovo libro di Paolo Di Stefano. Chi è? – vi starete chiedendo. Ve lo ricordate “LA PARRUCCHIERA DI PIZZUTA”? Nino Motta, l’autore, non era altro che lo pseudonimo di Paolo Di Stefano. Ecco.

Mi sembra di aver detto tutto e come sempre vi auguro una buona domenica e tante buone letture.

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