Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della morte di Cesare Pavese e quasi tutti gli inserti letterari più “il Venerdì” lo ricordano con largo anticipo.
Articolo a cura di LV
La “sua” casa editrice, Einaudi, lo commemora ripubblicando in una nuova edizione sette tra le sue migliori opere con le introduzioni di autori contemporanei. “Tuttolibri” anticipa l’introduzione di Nicola Lagioia a “Tre donne sole” (il racconto che non piaceva a Calvino) che nella vecchia edizione era inserito nella raccolta “La bella estate”. “Il Venerdì” anticipa quella di Domenico Starnone a “Il mestiere di vivere”, mentre “la Lettura” anticipa quella di Paolo Giordano a “Il diavolo sulle colline”.
Che dire se non raccomandarvi di leggerlo? Lessi tutti i suoi romanzi tanti anni fa e quando mi trasferii a Torino la prima gita fuori porta che organizzai fu quella di andare in “pellegrinaggio” a Santo Stefano Belbo, a visitare la casa dove nacque il grande scrittore piemontese.
E a proposito di anniversari proprio oggi ricorre il 120 dalla nascita di un “gigante” del teatro: Eduardo De Filippo. Vincenzo Salemme, che giovanissimo entrò a far parte della “compagnia De Filippo”, lo ricorda con un bellissimo articolo su “la Lettura”.
E anche sul grande Eduardo (di cui ho tutte le commedie in libri e quasi tutte in Vhs) non posso che consigliarvi di leggerlo. A parte le più note commedie ci sono testi come “Questi fantasmi”, “Le voci di dentro”, “Sabato, domenica e lunedì” e altri ancora che possono essere benissimo catalogate nella grande letteratura.
Non è ancora tutto, ovviamente. “Tuttolibri”, per esempio, pubblica una interessante intervista a Pierre Lemaitre che con “LO SPECCHIO DELLE NOSTRE MISERIE” conclude la trilogia sulla Francia del primo ‘900. Lemaitre mi manca e questa lacuna la voglio colmare.
Il professor Franco Cordero lo conoscevo l’ho conosciuto sulle pagine di “Repubblica”. Era un giurista di fama internazionale e i suoi articoli sulla riforma della giustizia erano di una bellezza straordinaria. In libreria arriva “LA TREDICESIMA CATTEDRA” sua “ultima eresia in forma di romanzo” dice Marcello Fois nella bellissima recensione che gli dedica. Mi incuriosisce molto.
Così come suscita curiosità il brevissimo pamphlet di Vanni Santoni, “LA SCRITTURA NON SI INSEGNA”, dove lo scrittore più che altro si dedica a creare un elenco di libri che chiunque voglia dedicarsi alla scrittura deve prima assolutamente leggere: “2666” di Bolano, “Underworld” di DeLillo e “Abbacinante” di Cartarescu sono tra questi, ma ce ne sono tanti altri da scoprire.
L’autore da riscoprire per “tuttolibri” e Ivan Bunin di cui viene riproposto “IL SIGNORE DI SAN FRANCISCO” con una accattivante recensione di Serena Vitale. E non meno accattivante è quella che gli dedica Wlodek Goldkorn su “Robinson”. A questo punto credo che sia proprio da segnare. E sempre “Robinson” ci dà un assaggio dell’inedito di George Orwell, “DIARI DEL MAROCCO”, un diario che il grande scrittore tenne durante il suo soggiorno in Africa.
Per la rubrica “una certa idea di letteratura” è molto interessante leggere il saggio di Abraham B. Yehoshua, “Il senso di Raskolnikov per il lettore”.
Bellissima la recensione che Melania Mazzucco dedica a una delle mie scrittrici preferite: Mercè Rodoreda. Era anche tra le preferite del nostro grande Antonio Tabucchi e fu proprio grazie a un suo saggio che scoprii “La piazza del diamante” e la letteratura della scrittrice catalana. Ora arriva in libreria “LA MORTE E LA PRIMAVERA” in una nuova edizione e con una nuova traduzione di Amaranta Sbardella. La Rodoreda è una di quelle scrittrici di cui voglio leggere tutto e sicuramente non mi farò mancare questo. “La piazza del diamante” è considerato il suo capolavoro, ma vi assicuro che “Quanta, quanta guerra” e “I racconti” meritano assolutamente di essere letti così come lo merita “VIA DELLE CAMELIE” altro suo libro che ho in programma e di cui ho letto ottime recensioni.
E a proposito di ottime recensioni ecco quella di Stefano Massini a “VERSO CASA” di Assaf Inbari considerato la “rivelazione della nuova letteratura israeliana”. Lo segno perché mi sembra molto interessante.
Ho già detto di Pavese e Eduardo su “la Lettura” e continuo segnalando il bellissimo articolo che Alessandro Piperno dedica al grande Giorgio Manganelli e al recente “CONCUPISCENZA LIBRARIA” che sto leggendo alternandolo con un romanzo. Manganelli, dice tra le altre belle cose Piperno, “ha saputo elevare l’arte dello scrivere di libri all’empireo della sublimità artistica. È come avere accesso illimitato a un giardino dell’Eden…” Che meraviglia!
Insomma, prendete appunti perché di cose interessanti mi pare che ce ne siano.
È tutto e come sempre vi auguro una buona domenica e tante buone letture.
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