Titolo: Stupidistan
Autore: Stefano Amato
Editore: Marcos y Marcos, 2020
Recensione di Loredana Cilento
“Voci che raccontavano di gente venuta dall’Italia di nascosto, magari per un colpo giornalistico, e mai più tornata. Voci che raccontavano mancanza di vaccini, col risultato che malattie debellate in tutto il mondo in quel posto erano tornate con la frequenza di un raffreddore. Voci che raccontavano dell’assenza di medici, di polizia, di tribunali. Di mezzi di trasporto pubblici. Voci che raccontavano di un posto diventato col tempo un caos ingovernabile”
La stupidità regna sovrana nel nuovissimo libro di Stefano Amato,talentuoso scrittore siciliano che avevo conosciuto attraverso le sue precedenti opere, e che ritorna con la realtà distopica di una Sicilia immersa nel caos dell’ignoranza e della trascuratezza. Stupidistan, Marcos y Marcos, 2020.
La visione dissacrante della bellissima Sicilia non più solare e avvolta dai profumi mediterranei, ma sporca, analfabeta, dedita al gioco d’azzardo, ingurgitata di carne e intossicata dal fumo. Non esiste più la scuola, il servizio sanitario e la pubblica amministrazione è una barzelletta.
Trionfa sui cumuli di spazzatura la più becera indifferenza e bestialità.
Patty Carnemolle, dog-sitter romana, ma di origini siciliane, si troverà catapultata in un incubo di dimensioni apocalittiche, al suo risveglio dovrà confrontarsi con un luogo il cui orizzonte non esiste quasi più, celato dall’incuria, contaminato dalla musica neomelodica e da un equilibrio precario, come i trampoli indossati dalle donne struccatissime e dai jeans sgargianti.
Per la sua “normalità” Patty verrà rinchiusa in un manicomio, dove incontrerà altri “pazzi” come lei.
Una serie interminabile di peripezie porterà la “pazza” protagonista a fare delle scelte
“Poi deciderà lei se vale la pena di salvare Patty o lasciare che tutto resti com’è. Ma si ricordi: come dice Patty, se non cogli l’occasione di combinare qualcosa di buono, viene un momento nella vita in cui ti senti crescere dentro un immenso buco nero…”
Stefano Amato riesce a costruire una storia improntata su un umorismo acuto, brillante, capace di far riflettere; come una seconda lingua, il sarcasmo pungente di Amato dimostra grande intelligenza ed empatia con l’argomento narrato.
Lode a Stefano che riesce sempre a catturarmi con la sua scrittura, precisa, curata e pungente al punto giusto, Stupidistan non è una denuncia, un puntare il dito, è una presa di coscienza, un occhio aperto su quelle che sono le indifferenze più comuni, come lasciare in giro la spazzatura, incuranti del vivere civilmente e in un ambiente sano, dobbiamo cambiare atteggiamento, e Stefano apre i nostri occhi con una bella e sana risata.
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