Muori per me
Piemme edizioni, 2021
Recensione di Loredana Cilento
Trama
Notte fonda, una ragazzina chiama la polizia: sua madre è scomparsa. Si tratta dell’assistente personale di Ginevra Puccini, una delle fashion blogger più famose al mondo. Il corpo di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. I cadaveri presentano ulcere evidenti su pelle e mucose, una reazione allergica rara, causata da una sostanza sconosciuta, come accerta l’autopsia. Gli indizi, che puntano tutti a un unico colpevole, diventano una prova con la scoperta dell’arma del delitto. Quando il caso sembra chiuso, però, sulle pagine social di Ginevra Puccini compaiono dei video sconvolgenti: lei conosce il nome delle vittime non ancora identificate, la loro storia e il gioco perverso che le ha uccise. Ma Ginevra non si trova. Potrebbe essere il carnefice o la prossima vittima. La cerca la polizia. La cerca la sua famiglia. La cerca chi vuole metterla a tacere. Quelle immagini denunciano un sistema di corruzione e comando, rivelando la linea di sangue che conduce tra i rami di una famiglia potente e dentro una delle più importanti maison della moda internazionale. Dove forze dell’ordine e giustizia non sono mai riuscite ad aprirsi un varco, sono quei post a fare vacillare l’impero. Perché c’è una voce che i soldi e il potere non possono ridurre al silenzio, quella che rimbalza sui social network e diventa virale. Una voce che neanche la morte può fermare.
“Una preoccupazione vinceva sulle altre. Perché Ginevra ha ignorato i miei scatti? Tra tanti dubbi aveva una certezza: sua sorella non si era stancata dei messaggi. Quelle foto erano l’ultimo legame con le sue origini, la realtà che la rassicurava nel mondo finto di cui era diventata il riferimento. Se aveva smesso di usarle, doveva esserci un perché.”
Elisabetta Cametti con Muori per me punta al cuore del lettore, ma non solo, rivolge il nostro interesse al mondo dei social network, a una realtà intrisa di illusioni.
Attrazione e fascino nel mondo scintillante di una fashion blogger da milione di followers, che apparentemente sembra essere scomparsa di scena, ma attenzione, qui l’intreccio si complica: perché Ginevra fa perdere le sue tracce? Perché chiudere la porta del suo cuore anche alla sua famiglia?
“Avevo un arco con poche frecce. Qualsiasi tentativo di ribellione sarebbe stato schiacciato.
Se volevo impossessarmi della libertà, dovevo prepararmi a combattere.
Muore per me è la sintesi dei vizi e delle virtù ascrivibile ai nostri giorni: il concentrato di una realtà decadente e priva di moralità, evidenziandone i limiti.
Il plot centrale è sicuramente l’avvento dei social media nelle nostre vite, i vari addetti al settore, gli influencer sul grande palcoscenico del virtuale, capaci di influenzare le nostre scelte.
Ma il messaggio che passa la nostra Elisabetta, non è soltanto di natura sociale, anzi Ginevra rappresenta la sfida al sistema, perché gli errori possono trasformarsi in esempi. Una voce che urla la verità. Un effetto farfalla nella gabbia dorata che esplode al suono del clamore virtuale.
E chissà se sarà questo Leitmotiv a guidare l’indagine che sembra non aver preso la giusta direzione. Molti personaggi popolano le ben oltre 500 pagine di un libro che fa emergere verità scottanti, scomode, del mondo patinato della moda e dei social: corruzione, e coercizione, personaggi ammaliati dalla popolarità che si lasciano persuadere e obnubilare dal luccichio della ribalta.
Una storia che spezza il respiro, la narrazione veloce e tagliente, come le atmosfere ricche di una fitta nebbia di mistero e inquietante terrore, fino a un disvelamento da togliere il fiato.
Elisabetta Cametti Classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent’anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra.
La stampa l’ha definita “la signora italiana del thriller”. Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia, suo thriller d’esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo è uscito nel 2014 e Dove il destino non muore nel 2018.
Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con Il regista, seguito nel 2016 da Caino, entrambi molto apprezzati da pubblico e critica. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.
È opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset.
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