Scelte sbagliate di Susana Hernández – Le assassine edizioni

Titolo: scelte sbagliate

Autrice: Susana Hernández

Edizioni Le Assassine, 2021

Traduzione dal catalano di Laura Mongiardo

Recensione di Loredana Cilento

So meglio di chiunque che no, ci sono cose che non si possono perdonare, soglie che una volta oltrepassate ti catapultano in un mondo di ombre da cui non c’è ritorno.”

Scelte Sbagliate, di Susana Hernández è l’ultima uscita della casa editrice Le Assassine, tradotto brillantemente da Laura Mongiardo, vincitore del Premio Cubelles noir per il miglior romanzo noir in catalano nel 2018 nonché finalista al premio Valencia Negra.

Scelte sbagliate non è soltanto un noir, è qualcosa che va al di là del genere, scava in profondità nelle relazioni umane e nei rapporti familiari, cosa si cela dietro una rispettabile famiglia, i suoi componenti e i segreti nascosti, i tradimenti e le conseguenze delle Scelte sbagliate.

Citando Gabriel García Márquez, Tutti gli esseri umani hanno tre vite: pubblica, privata e segreta. La famiglia Badia, rispettabili imprenditori, nascondono segreti inconfessabili, due fratelli, due vite diverse: Rai è colui che ha ricevuto l’intero patrimonio, gestisce gli affari della sua impresa in una piccola località della Catalogna, sposato con super Carla, come la definisce sua cognata Lisa, moglie di Axel, che al momento si trovano in una situazione economica fortemente compromessa.

Da qui la decisione di Lisa di rapire il piccolo Joel, unico figlio di Rai e Carla, un sequestro lampo che al massimo sarebbe durato un giorno, ma mai dare nulla per scontato,

“Apri bene le orecchie, Àxel. Abbiamo solo due alternative.
O chiedi più soldi al tuo fratellino o sequestriamo il bambino.”
“Dai, smettila. Stai scherzando, vero?”
Il mio istinto mi dice di no, che non mi sta prendendo in giro, ma voglio illudermi che si tratti di una burla del mattino, anche se di pessimo gusto.
“Dico sul serio.”

Il noir della Hernández ruota attorno alle vite dei quattro protagonisti, che si muovono freneticamente sul grande palcoscenico dell’esistenza umana, fatta di inconsapevoli errori e non, di intrighi, di sotterfugi, di tradimenti; le relazioni extraconiugali si consumano morbosamente nel silenzio di rapporti ormai lacerati dall’invidia, dalle gelosie, da legami nati dall’avidità.

Lisa non ci sta ad avere una vita fatta di briciole, soffocata dalla banalità del quotidiano: è sempre più evidente che la vita insieme è un piano C per lei, un’uscita di emergenza rimasta aperta dopo che tutte le porte si sono chiuse, quando i sogni ormai non sono altro che materia in decomposizione.

Rai sente il peso di una esistenza che lo obbliga ad essere perfetto: un buon marito, un buon imprenditore, un buon padre e soprattutto un buon fratello. Ma dietro quest’aura di perfezione in realtà c’è la fragilità dei sentimenti, la fragilità umana che incrina e lacera un malcelato perbenismo.

Axel è una vittima, una marionetta nelle mani di una donna perversa che non si fa scrupolo a rapire un bambino, il nipote. Axel è assuefatto, non solo dalle droghe ma da un amore malato: In questo momento sento di doverla odiare, ha un non so che di terapeutico, e mi piacerebbe davvero che anche lei mi odiasse, che sentisse qualcosa di intenso e bestiale nei miei confronti, ma l’unico sentimento che risveglio in mia moglie è una compassione accondiscendente.

E poi Carla che ogni giorno impara l’arte del mentire ingoiando lacrime, dipingendosi un sorriso amaro di circostanza, recitando la sua parte nella famigliola felice, anche davanti alla consapevolezza dei tradimenti coniugali.

Un noir duro, dove non esistono né vinti né vincitori, sotto certi punti di vista emerge una inconsapevole capacità di nuocere alle persone che si amano, un bisogno morboso di ottenere un beneficio sfruttando le fragilità altrui, il tutto racchiuso nel microcosmo di una località catalana, dove la piccola provincia è l’archetipo di una mentalità avulsa a una rutilante metropoli cui si aspira ma che fa anche paura.

Un noir da leggere tutto d’un fiato!

Susana Hernández (Barcellona) ha studiato Immagine e Suono, Integrazione Sociale, Investigazione Privata e Psicologia. Ha collaborato con diversi mezzi di comunicazione, in qualità di critico musicale, redattrice sportiva e speaker radiofonica. Ha pubblicato i romanzi La casa roja, La puta que leía a Jack Kerouac, Curvas peligrosas, Contra las cuerdas, Cuentas pendientes (vincitrice del premio al miglior romanzo giallo nel Festival Cubelles Noir nel 2016), Males Decisions (Premio Cubelles Noir per il miglior giallo in catalano nel 2018), La reina del punk, Los miércoles salvajes e Mai més. Ha pubblicato nelle antologie Elles també maten, Fundido en negro, Diez negritos: nuevas voces del género negro, Obscena, Lecciones de asesinos expertos, Hnegra, Barcelona: viatge a la perifèria criminal e Luces negras. È anche autrice di svariate pièce teatrali brevi. Ha ottenuto numerosi premi per la narrativa breve, i romanzi e la poesia. Insegna scrittura creativa in diversi laboratori.

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