Gli aerostati di Amélie Nothomb ~ Voland edizioni

Titolo: Gli aerostati
Autore: Amélie Nothomb
Editore:Voland 2021
Traduzione di Federica Di Lella
Pagine:114

Recensione di Loredana Cilento

– Mi insegni a vivere. Ne ho talmente bisogno.

– Piantala di mettermi sotto pressione. A me non l’ha insegnato nessuno.

– Vede bene che non ci sono portato.

–Io non sono neanche sicura di essere realmente viva.

– Io sono sicuro che lo è. Quando arriva qui, è come se in questa casa entrasse la vita. Quando se ne va, tutto si spegne.

La letteratura è la grande protagonista dell’ultimo libro della nota scrittrice belga Amélie Nothomb, Gli aerostati, tradotto da Federica Di Lella per Voland edizioni.

Ange è una giovane studentessa di filologia a Bruxelles, per arrotondare, accetta di impartire lezioni private al giovane Pie, che a detta del padre ha problemi con la lettura, in particolare è dislessico, per superare gli esami, del diploma nella scuola francese, ha bisogno di un aiuto quotidiano, dietro un cospicuo compenso.

Pie si dimostra altamente intelligente, Ange come primo compito di lettura gli chiede di leggere l’Iliade, Pie lo  divora letteralmente, in una sola notte.

Pie è un ragazzo particolare, piuttosto solitario, introverso, si dimostrerà affascinato dalla letture di guerre e in particolare ha uno smisurato interesse per le armi di ogni genere.

Ange inizia a dubitare dei rapporti familiari, un padre maniaco del controllo, una madre quasi assente, aleggia nell’aria ambiguità e inquietudine.

I due giovani si ritroveranno a condividere letture stimolanti e piccole evasioni al di fuori del rapporto insegnante- alunno.

Sono molte le riflessioni che si traggono dal ventinovesimo romanzo breve di Amèlie Nothomb; la letteratura diventa il ponte di collegamento tra la realtà e la fantasia, si crea ovvero quel fil rouge tra il lettore e i protagonisti dei romanzi, così come,  per il giovane Pie la letteratura è il suo escamotage per evadere dalla realtà anaffettiva famigliare.

Tutto può avere a che fare con la letteratura

Come nella filmografia  hitchcockiana, Amélie inserisce volutamente elementi biografici, un po’ come le apparizione del grande regista, piccoli cammei che le appartengono tra le righe, anche se Ange non la rispecchia in pieno, e sta al lettore riconoscerli.

Anche per Gli aerostati possiamo notare la sua passione per i nomi epiceni, ritornano quindi nei protagonisti l’ambigenere: Ange, Pie, Donate, Dominique

– Perché i suoi genitori l’hanno chiamata così? – Sempre meglio di Marie-Ange

Il risvolto noir cambia completamente la visione iniziale della storia, un finale spiazzante, veloce, risolutivo, ottimi i dialoghi che ne esaltano il pathos suscitato dall’alienazione del giovane protagonista, che placa le sue inquietudini e trova “ispirazione ed espiazione” proprio attraverso la letteratura.

La letteratura è la forza necessaria per sollevarci, naturalmente spetta a noi riuscire a mantene l’equilibrio tra realtà e finzione

“…un altro problema degli aerostati, che ne hanno decisamente molti: sono fragili, costosi, ingombranti. Ma sono talmente belli, sembrano balene volanti, così silenziosi e leggiadri. Per una volta che l’uomo ha inventato qualcosa di poetico!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: