The Spank di Hanif Kureishi
Scalpendi edizioni, 2021
Genere: Teatro
Traduzione di Monica Capuani
Recensione di Loredana Cilento
Vargas (al pubblico) Ma che è successo? Eh? È qui che è successo tutto. Proprio qui. Proprio qui dove andava tutto bene. Dove è andato tutto bene per tanto tempo. E dove, un giorno, molto rapidamente tutto è andato male. È successo sei mesi fa. Ora vi racconto. E poi potrete giudicare da soli.”
Hanif Kureishi sceneggiatore, scrittore e drammaturgo britannico, arriva in Italia e al Teatro Stabile di Torino con la sua ultima opera The Spank, La sculacciata, e inaugura la collana Teatro per Scalpendi Editore, con la magnifica traduzione di Monica Capuani.
Hanif Kureishi mette in scena – come spiega nella sua introduzione – qualcosa di assolutamente naturale, è la storia di un’amicizia, Vargas e Sonny, i due protagonisti che spesso si ritrovano al bar per chiacchierare, nel loro posto preferito, The Spank, due vecchi amici che simpaticamente parlano di tutto anche di cazzate. Ma oggi Vargas si ritrova in quel posto da solo, il suo amico non c’è più. Ma cosa è accaduto? Torniamo indietro di sei mesi, a quando tutto è accaduto.
Vargas e Sonny, uno farmacista l’altro dentista, vivono per così dire una vita agiata, entrambi sposati con figli, lavorano nello stesso quartiere londinese a pochi metri di distanza, ma un giorno i due amici affrontano una discussione che li porterà a prendere posizioni diverse.
Attraverso un linguaggio semplice, con note umoriste e una sfumatura nostalgica, Kureishi arriva al cuore del lettore, raccontando un presente difficile, i rapporti di amicizia, il fallimento talvolta dell’amore e soprattutto i rapporti tra genitori e figli, in un’epoca ormai in cui il capitalismo non è servito neppure a dare un futuro alle nuove generazioni: Leila, la figlia di Sonny ne è un chiaro esempio; amareggiata, introversa, nonostante abbia avuto tutto dai suoi genitori, vede con un malcelato disprezzo il padre, e forse i fallimenti vengono attribuiti agli stessi genitori, i giovani sono spesso demotivati, sottostimati dal sistema, da un imprintig familiare che li spinge al successo.
Sonny confessa a Vargas di aver paura dei propri figli, la paura di aver fallito come padre: ” Ma che cosa ho fatto? Sono stato attento? Troppo presente? Crudele senza volerlo? Troppo generoso? Ci sono stati troppi baci? Troppo pochi? Quanti baci ci dovrebbero essere, in un mondo ideale? E quanto dovrebbero durare?
Kureishi si domanda quanto dovremmo essere amici con i nostri figli, quanto confidenza si debba avere con i nostri amici, e soprattutto c’è una grande consapevolezza: che le amicizie possono finire anche quelle più longeve, quelle più intime.
L’umanità frustrata, dolorosamente analizzata attraverso le conversazioni amichevoli dei due amici: uno apparentemente felice, l’altro si concede una relazione extraconiugale esasperato da un rapporto logoro, consumato nei silenzi di una moglie assente, con un’evitabile distacco dalla famiglia.
La bellezza di quest’opera è costruita soprattutto sui dialoghi, quelli comuni, semplici che si farebbero al bar con un amico, senza fronzoli linguistici, pura spontaneità, senza convenevoli, sottolineando la realtà con una bonaria sfumatura umoristica.
Per gli amanti del teatro e non solo, consiglio di leggere assolutamente The Spank!
Hanif Kureishi è nato a Londra da padre pakistano e madre inglese. È romanziere, drammaturgo, sceneggiatore (e per una volta anche regista: “London Kills Me”, 1991). Ha scritto le sceneggiature per i film di Stephen Frears “My Beautiful Laundrette” (1985) e “Sammy e Rosie vanno a letto” (1987) e per “The Mother ”(2003), “Venus” (2006)
L’autore ha scelto l’Italia per la prima assoluta di The Spank regia di Filippo Dini, con Valerio Binasco e Filippo Dini, Teatro Stabile di Torino.
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