Il giullare di morte di Elia Banelli
Alter Ego edizioni, 2021
Pagg.326
Postfazione di Andrea Franco
Recensione di Loredana Cilento
“Si concentrò sulle note e i dettagli che aveva trascritto in quei giorni. Un istinto primordiale gli suggeriva qualcosa che non riusciva a decifrare. Era come se la verità gli stesse passando davanti, ma lui era incapace di vederla.”
Sinossi Dopo aver risolto il caso dell’Uomo dei tulipani, il brigadiere Franco Laganà è chiamato a indagare su una serie di misteriosi omicidi che sconvolgono la città di Catanzaro: un serial killer uccide di notte, travestito da giullare, vittime apparentemente senza alcun legame.
Laganà si troverà costretto a intraprendere un lungo viaggio in una terra ricca di contraddizioni: diffidente e ospitale, aggressiva e generosa, eternamente sospesa tra delusioni e speranze di riscatto. Districandosi in una babele di voci, il brigadiere dovrà confrontarsi con una serie di personaggi pittoreschi: bulli di quartiere, intellettuali eccentrici, ballerine di lap dance, imprenditori collusi e pusher di strada. Tra le onde spumose del mare Ionio, i sapori forti della cucina locale, i palazzi ghetto della periferia occupata dalla comunità rom, si consumano i misfatti di una città implacabile nel suo immobilismo e pervasa da un’armonia selvaggia.
Le indagini proseguiranno tra depistaggi, colpi di scena, delitti sanguinari e nemici imprevedibili, trascinando il lettore verso un finale inatteso, eppure inevitabile.
Elia Banelli confeziona un giallo originale e coraggioso, restituendoci lo spaccato di una Calabria inedita, visionaria e mistica, sospesa tra tradizioni e pretese di modernità, facendo trapelare occulti sentimenti di amore per una terra meravigliosa e dannata.
Franco Laganà con la stessa arguzia e scaltrezza, che lo aveva contraddistinto nella precedente indagine su L’uomo dei tulipani, (Alter Ego 2018) ,è chiamato a risolvere un intricato caso di omicidi seriali, questa volta però dovrà recarsi a Catanzaro, in Calabria, terra paterna ricca di contraddizioni, stanca e piena di rimpianti, ma luminosa negli sguardi e negli occhi dei suoi abitanti, generosa e ospitale ma anche femmina meschina e traditrice.
Nella brezza marina ionica, una serie di inspiegabili omicidi cruenti, mette a dura prova il Brigadiere Laganà, un caso difficile, le vittime non hanno collegamenti tra loro: stesso modus operandi, al suono di uno scampanellio di morte nelle notti catanzaresi.
Il primo a entrare in scena nella rosa dei testimoni è il Professore, una figura ambigua, disilluso, amareggiato da una vita donata alla cultura, ma abbandonato, a suo dire, dal sistema, “Oggi siamo gli ultimi nella catena alimentare, quasi non esistiamo.”
E poi Laganà si scontrerà con la criminalità del posto tra etnie nomadi e boss di quartiere, in una faida tra cosche locali.
Fino ad arrivare con la sua astuzia a guardare oltre, mettendo insieme gli elementi, incastrando uno a uno i pezzi di un puzzle mortale, ricco di colpi di scena.
Elia Banelli con questo suo secondo romanzo ha esaudito le mie aspettative, L’uomo dei tulipani è stato un esordio luminoso, con Il giullare di morte ha confermato la sua bravura. I personaggi si sono evoluti, sono maturati, la trama è sapientemente costruita; la tensione è stemperata anche dalla componente sentimentale: il Brigadiere attento e l’uomo, il suo essere fragile di fronte alla lontananza da casa, alla gelosia di un amore acerbo, ma anche la leggerezza e l’abbandono della carne. Le atmosfere sono rese vivide dal linguaggio vernacolare e dalla gustosa gastronomia locale che esalta immagini evocative.
L’autore ci accompagna tra le pagine di un giallo dove emergono fragilità e amarezze, lo stesso Laganà si domanda in fondo se il gioco vale la candela, se il suo tempo abbia un significato, da qui la consapevolezza dei limiti dell’essere umano, inganno e disinganno del grande gioco della vita.
Elia Banelli è nato a Catanzaro nel 1983. Giornalista pubblicista, dopo aver lavorato a Roma come project manager per una società di produzione televisiva, per dieci anni ha vissuto tra l’Umbria e la Calabria, dove si è occupato di consulenza finanziaria. Da febbraio 2020 è direttore editoriale della casa editrice augh!. Nel 2018 ha esordito con il giallo L’uomo dei tulipani (Alter Ego) e nel 2019 ha pubblicato il racconto Il battesimo, all’interno dell’antologia Delitti di Dio (Alter Ego). Scrive recensioni letterarie per il blog Giallo e Cucina e la rivista Mediterraneo e Dintorni.
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