Titolo: Il problema dei tre corpi
Autrice: Aniela Rodríguez
Edizioni: Gran Via, aprile 2021
Traduzione di Annalisa Rubino
Recensione di Loredana Cilento
Bastò il brutale colpo di pistola che inferse Jacinto quel giorno a far capire che il cielo è un’invenzione del cazzo.
Aniela Rodriguez è stata seleziona dalla rivista Granata, nel 2021, tra i migliori scrittori in lingua spagnola, e leggendo Il problema dei tre corpi, edito da Gran Via con la splendida traduzione di Annalisa Rubino, non possiamo che esserne concordi.
I nove racconti che caratterizzano la raccolta sono l’espressione struggente dello spirito inquieto dei protagonisti, che di fronte all’imminente morte, alla malattia, alla violenza, specchio di una società, – quella messicana – che provoca fragilità e paure.
Ad aprire la racconta è Scatola di fiammiferi, tra sogno e realtà, due giovani giocano alla pelota, perdendo ripetutamente la palla nel giardino della vecchia Tavares, vedova e depressa, non restituisce mai la pallina, e quasi per gioco o consapevolmente, i due lasciano cadere una sigaretta nella sua finestra. L’incendio è inevitabile.
Un giorno ti alzi dopo aver allacciato le scarpe e riconosci l’odore di cenere tra le dita.
Con un linguaggio colorito tipico dei giovani, il racconto è la cronaca di una solitudine e di una frustrazione esasperata, un groviglio che parte dalla testa e arriva alla bocca dello stomaco.
La festa di Caino è la combinazione tra vendetta e tristezza di un uomo che spara al prete che aveva abusato di sua moglie, ex prostituta, resta incinta e lascia il marito.
Sicuramente il racconto più sconcertante e forte è Istruzioni per perdere le scarpe, Elías Ramírez cade dall’impalcatura durante il suo lavoro, un suono ruvido che determina l’impatto al suolo per non risvegliarsi più, ma la particolarità del racconto è il narratore, lo stesso Elias ripercorre tutti i momenti che seguiranno, fino all’arrivo in ospedale.
La paura più grande non arriva se si ama, disse Elias tra i denti, ma ormai nessuno lo ascoltava.
La violenza, la tristezza, l’inquietudine che vivono i personaggi sono resi vividi e implacabili attraverso un’atmosfera irriverente che in un certo senso li umanizza, li contestualizza alla società che perde il senso di rispetto e correttezza, una società che rende impotenti di fronte all’ implodere del male. Narcotrafficanti, prostitute, giovani incendiari, e la tristezza che lacrima da un occhio sono ritratti da una imperturbabile schiettezza. Vita e morte in una simbiosi di accettazione e consapevolezza.
Aniela Rodriguez indaga con franchezza l’animo umano attraverso la formulazione del problema dei tre corpi, l’equazione dei tre punti che si muovono nello spazio sottoposti a un’attrazione, gravitazionale, e i protagonisti si lasciano attrarre dalla morte come risoluzione dei problemi.

Aniela Rodríguez è nata a Chihuahua, Messico, nel 1992. Con la sua prima raccolta di racconti, El confeccionador de deseos, ha ottenuto il Premio Chihuahua de Literatura 2013, mentre nel 2016 Il problema dei tre corpi si è aggiudicato il Premio Nacional de Cuento Joven Comala. Aniela Rodríguez è anche autrice del libro di poesie Insurgencia (2014).
Un quadro preciso e spietato, definito attraverso una lente che non tralascia nulla. Mi sono piaciuti molto.
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Concordo, bellissimi tutti un gran bel libro!
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