
Autore: Doina Ruşti
Titolo: L’omino rosso
pagine: 288
Traduzione di Roberto Merlo
Recensione di Loredana Cilento
“Quello stato d’animo nasceva dal mio cervello imbottito di letteratura e da un’anima tenuta lungamente a freno. Vivevo con convinzione in un dialogo irriferibile, mi sentivo come se fossi stata legata a un pensiero, tanto familiare quanto estraneo: ero raggiante, infelice, disperata, finché tornava a scorrere verso di me un fluido portatore di beatitudine.”
Sandro Teti Editore ripubblica in Italia L’omino rosso di Doina Ruşti, con la brillante traduzione di Roberto Merlo, il ritratto di una Romania moderna e ricca di contraddizioni, attraverso gli occhi di Laura Iosa, una quarantenne ancora in cerca di se stessa e soprattutto dell’amore.
A rendere difficili le cose per Laura, è soprattutto un lavoro insoddisfacente presso la casa editrice Scuola di Ferro dove si occupa di manuali scolastici, ma il suo sogno è pubblicare il suo libro, che non viene accolto come vorrebbe soprattutto per gli interventi di una Lolita che aspira a far carriera nella casa editrice e firmare il suo libro, Laura si scontrerà con la dura realtà, in una società dell’apparire più che dell’essere.
Ma chi sono le lolite di oggi? Doina Ruşti le descrive come il genere femminile dal fisico da adolescente premestruale, ma dalle movenze briose, aggressive e mature. L’era del lolitismo è ormai presente in ogni luogo.
Laura sarà completamente risucchiata dalla virtualità della rete, intrappolata tra vero e presunto, con la testa piena di lolite e omini rossi. Attraverso la rete, scrivendo su un blog aperto ai commenti, Laura inizia il suo sodalizio virtuale con l’omino rosso, fatto di luce lattiginosa e una specie di ali che gli appariva come un angioletto sulla stampante, intenta a fissare il pc con una tristezza dentro da farla stare male.
“Quando questo legame è iniziato credevo veramente di aver toccato il fondo. ”
Ma non solo, Laura inizia una relazione epistolare con il misterioso Andrei, poco più giovane di lei, impegnato nella realizzazione di una rivista online.
Un parterre di personaggi stravaganti che ci faranno vedere una Bucarest disincantata e consumistica, dove il capitalismo delle classi più agiate domina quelle meno abbienti.
L’omino rosso è un romanzo che attraverso le varie dimensioni, virtuali e reali si agita l’anima frustrata di Laura illusa di poter trovare un posto fatto su misura per lei, un posto chiamato Alazar.
Un linguaggio prezioso, quello di Doina Ruşti, una narrazione potente, che unisce un postmodernismo ipnotico a un realismo magico di memoria calviniana.
L’omino rosso è stata una bellissima sfida letteraria, tra riflessione sulla moderna società romena e l’impatto tecnologico di una realtà sempre più virtuale, anestetizzata e intrappolata nella rete.

Doina Ruşti scrittrice, sceneggiatrice e docente dell’Università di Bucarest. Autrice della famosa “trilogia fanariota” composta da Manuscrisul fanariot (2015), Mâța Vinerii (2017) e Homeric (2019) e di molti altri romanzi di successo caratterizzati da una forte componente sociale tra cui, in traduzione italiana, Zogru (Bonanno, 2010) e Lisoanca a 11 anni (Rediviva, 2013). Ha ricevuto il Premio per la prosa dell’Unione degli scrittori romeni (2008) e il Premio “Ion Creangă” dell’Accademia di Romania (2009).
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