Titolo: Uno studio in nero Trilogia del signor X
Autore: José Carlos Somoza
Edizioni: Alter Ego
Traduzione: Francesca D’Annibale
Collana: Spettri
Pagine: 408
Traduzione di Francesca D’ Annibale
Recensione di Loredana Cilento
Qualche ora dopo che ci eravamo conosciuti lui sapeva tutti i miei segreti. Un giorno dopo, io iniziavo a conoscere i suoi.
Il primo romanzo del più celebre giallista scozzese, Arthur Conan Doyle, Un studio in rosso, la prima indagine di Sherlock Holmes è stato omaggiato dallo scrittore di origini cubane, Josè Carlos Somoza, che arriva in Italia grazie alla casa editrice Alter Ego, con la bellissima traduzione di Francesca D’Annibale, Uno studio in nero.
Così mentre lei mi mi faceva, per così dire, “uno studio in rosso”, io le restituivo “uno studio in nero”.
La narrazione è condotta dall’infermiera Anne McCarey, che dopo la morte della madre e un rapporto burrascoso con il suo compagno Robert Milgrew, un marinaio piuttosto manesco e irascibile si trasferisce a Portsmouth, per prendere servizio come infermiera in una clinica per malattie mentali. Ad Anne sarà affidato il misterioso Signor X, e per lei si aprirà un mondo del tutto nuovo.
Nell’austera Clarendon House, ci tengono molto alla riservatezza dell’ospite di alto lignaggio a tal punto da non dichiarare il vero nome del signor X, che nell’oscurità della sua camera sembra conoscere comunque i segreti che si celano oltre quelle tende sempre chiuse, le sue doti empatiche gli permettono di entrare nella mente e talvolta nell’anima di chi gli sta accanto: intento nelle sue evoluzioni musicali con un violino invisibile, sarà visitato sotto le pressioni di Anne, dal giovane dottore-scrittore Arthur Conan Doyle, quest’ultimo sarà subito affascinato dall’intelligenza e dall’astuzia del Signor X, che ben presto verrà chiamato Sherlock Holmes, il celebre protagonista della saga letteraria più amata, nata in Inghilterra proprio alla fine dell’Ottocento.
I delitti seriali che si consumano nella apparentemente tranquilla Portsmouth, a danno di attori teatrali impegnati nelle varie pièce, clandestine e talvolta improvvisate, fanno da legante ai tre eclettici personaggi di Uno studio in nero.
Uno studio in nero si rivela un romanzo corposo, affascinate, originale: nella letteratura e soprattutto nel cinema in molti si sono cimentati nel riproporre le indagini del noto detective, nel romanzo di Somoza possiamo leggere una vera e propria genesi della saga poliziesca di Doyle, in Uno studio in rosso infatti appare per la prima volta uno strumento prezioso ed identificativo: la lente di ingrandimento, che ritroviamo sin da subito sulla copertina a cura di Luca Verducchi.
Le atmosfere descritte sapientemente da Somoza sono rese vivide e palpabili, il lettore seguirà con passione gli indizi seminati lungo le oltre 400 pagine, tra la confusione della polvere e dei carri, con uno sguardo sulle giovani donne in abiti sfavillanti, ai marinai ubriachi, ai nugoli di bambini scalzi che corrono tra le vie di Portsmouth e che saranno gli occhi e le orecchie al di fuori della maestosa Clarendon House.
Per tutti gli amanti dell’ investigatore che alloggia al celebre appartamento di Baker Street, Uno studio in Nero sarà certamente una lettura da non perdere, Josè Carlos Somoza si conferma una voce originale nel panorama della moderna letteratura poliziesca.
José Carlos Somoza è nato a L’Avana, Cuba, nel 1959. La sua famiglia si è trasferita in Spagna quando lui aveva solo un anno, ed è lì che vive tuttora. Psichiatra di formazione, ha vinto numerosi premi con i suoi romanzi, che sono stati distribuiti in trenta Paesi. In Italia ha già pubblicato Clara e la penombra (Frassinelli, 2005) e L’esca (Mondadori, 2011).
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