Titolo: Il lavatoio
Autrice: Sophie Daull
Editore: Voland, 2021
Pagg: 144
Traduzione di Cristina Vezzaro
Recensione di Loredana Cilento
Anch’io sono stata condannata all’ergastolo. In una cloaca di dolore putrido, di amnesia forzata, di confusa rimozione che ha finito per prosciugarsi, discretamente nauseabonda. Ma dopo trent’anni passati in questo sarcofago perfetto, la crosta prude, la piaga riparla. Trasuda un qualcosa che va lavato con acqua abbondante.Andrò quindi al lavatoio, dove la memoria si sfrega contro il granito rugoso, dove la lingua si risciacqua nel torrente che schiuma come un sapone di inchiostro, dove la finzione si fa candeggina.
La scrittrice e attrice francese Sophie Daull, con Il lavatoio, suo terzo libro, ha conquistato meritatamente il Premio dell’Unione Europea per la letteratura: grazie all’attenta e precisa traduzione della brava Cristina Vezzaro, possiamo leggere in Italia un libro molto particolare, dalla struttura quasi ermetica, tra finzione e biografia, quella della sua vita, quando a soli vent’anni perde la madre, vittima di un omicidio e successivamente la figlia adolescente per una malattia.
Dolore, rabbia, pentimento, sono il focus su cui si concentra la narrazione, quest’ultima affidata a due voci, quella della scrittrice che deve presentare il suo libro a Nogent-le-Rotron, e l’assassino di sua madre, reintrodotto nella società come giardiniere municipale dopo la scarcerazione dall’ergastolo, per buona condotta. Alla tv locale trasmettono il servizio che annuncia la presentazione del libro di una donna dal viso appuntito, sullo schermo appare la scrittrice e l’uomo è sicuro di conoscerla, è lei ne è certo, la donna è la figlia della donna che ha brutalmente assassinato.
La quotidianità del giardiniere subisce uno stravolgimento, il suo mondo fatto di fiori, siepi, prati, non è più tranquillo, la sua routine in solitaria è interrotta dall’evento che a pochi giorni si terrà nella sua Nogent-le-Rotron.
Le due voci narranti come leggeremo, sono diverse, si identificano perfettamente con i due personaggi: da un lato abbiamo una voce composta, dal lessico ricercato, sobria, erudita, si profila un linguaggio fatto di conoscenze, studi, passione per le lettere, attraverso argomentazioni sostenute da metafore, trasposizioni simboliche.
La voce del giardiniere è invece rude, slabbrata, chiaro segno di un background culturale e sociale inferiore, anche se poi nel suo flusso di coscienza verrà sfumato da termini più forbiti.
Ero stato incatenato a una realtà millimetrata e insignificante, una quotidianità anestetizzante con certificato di conformità per un piano di rimborso del debito, per un riscatto a basso costo. Evidentemente, però, avevo dimenticato di firmare una clausola nascosta, un comma segreto. Delle ombre mi porgevano la penna, ma il paragrafo era indecifrabile.
L’uomo che non aveva mai chiesto scusa, ma solo un insolente grazie, rivede la sua vita e la vita che ha strappato a una figlia ancora giovanissima, una figlia che da adulta ha perso la sua di figlia per una malattia, e che nel suo composto dolore riesce a scrivere un libro, quel libro che verrà presentato alla libreria Le Bout du monde.
L’incontro dei due sarà narrato in modo diverso, l’autrice si serve di un linguaggio quasi cinematografico, come una catarsi che dà luogo a un evento, un fenomeno del tutto inaspettato…
Un dolore quello della scrittrice che verrà vissuto esternamente, lontano da quella voce condannata anch’essa a un ergastolo forzato.
Il lavatoio è stata per me una lettura meravigliosa, una esperienza intima ed emozionante.
Sophie Daull. Attrice di teatro e scrittrice francese. A soli vent’anni, nel 1985, perde la madre, vittima di un omicidio. Dopo la morte improvvisa per malattia della figlia sedicenne, si avvicina alla letteratura. Nel suo primo romanzo, Camille, mon envolée (2015) ricostruisce la vicenda della figlia, mentre il secondo, La suture (2016), è dedicato alla madre. Nel 2019 ottiene il Premio dell’Unione Europea per la letteratura con Il lavatoio (2018), suo terzo romanzo.
Una delle mie prossime letture!!
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Una bella lettura davvero!
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