
Titolo: Le dame del Faubourg
Autore: Jean Diwo
Editore: 21lettere
Pagg:789
Traduzione di Luisa Rigamonti
Recensione di Loredana Cilento
“Le famiglie, povere o ricche che siano, sono conocchie intorno alle quali si arrotolano o si srotolano i fili della vita. Quelli più usurati si lacerano, finiscono per scomparire e lasciano il posto a quelli nuovi.”
In un grazioso e laborioso sobborgo di Parigi, arriva, con il suo bastone da compagnon, il giovane Jean Cottion, alla fine di un lungo tour della Francia carico dell’esperienza acquisita presso i maestri falegnami, alla porta di Pierre Thirion per concludere il suo apprendistato: Jean ama profondamente il legno, si emozione davanti alla sua struttura carnale, il legno è un nobile materiale, che dà enormi soddisfazioni. Ha inizio così una saga famigliare che dura nei secoli avvenire, Jean Diwo, già noto in Italia per Ai tempi in cui la Gioconda parlava, è nato nel Faubourg Saint-Antoine, dopo la morte della moglie nel 1981, da poco in pensione, si dedica alla scrittura pubblicando la trilogia de Le dame del Foubourg: 21lettere edizioni porta per la prima volta in Italia il primo dei tre volumi, con la traduzione di Luisa Rigamonti, un romanzo storico che è divenuto in breve un best seller da un milione di copie vendute.
Il noto sobborgo parigino è la fucina dei grandi maestri falegnami, ebanisti, mobilieri e decoratori che attorno all’Abbazia di Saint-Antoine-des-Champs, hanno dato vita alla grande tradizione del mobile francese, una vera e propria opera d’arte immutata nei secoli.
Attraverso la grande arteria parigina del Faubourg si dipanano le storie di uomini, donne, nobili e artisti che si sono succeduti nei secoli dall’età di LUIGI XI fino alla rivoluzione francese.
“Quando un maestro o un compagnon moriva senza eredi nel settore, la vedova non vendeva i suoi attrezzi. Erano considerati oggetti sacri e venivano spartiti tra i suoi più cari amici, che li conservavano devotamente come talismani, col nome del defunto inciso sul manico.”
Il Faubourg o villaggio Saint-Antoine è una grande famiglia in cui si mescolano col tempo i nuovi arrivati perlopiù dalla Germania, una grande comunità unita nella reciproca solidarietà, dalle badesse dell’Abbazia che sovrintendono i lavori di ammodernamento dei locali religiosi, alle grandi donne di ogni ceto sociale che hanno mantenuto integra l’unità familiare, basata sull’amore e la condivisione. che hanno sorretto e gratificato gli uomini, i falegnami, i maestri decoratori, che hanno portato avanti una tradizione lungo i secoli, costellati dalle guerre religiose, le epidemie, il mutamento degli usi e dei costumi, donne coraggiose, rivoluzionarie che hanno intrapreso viaggi per portare l’arte italiana in Francia, donne che hanno amato, muse ispiratrici e devote consorti fino alla fine.
“La vita continuava, i re cambiavano e le guerre si susseguivano; ma al Faubourg come al Louvre i falegnami compivano sempre gli stessi gesti con gli stessi attrezzi, i giovani assaporavano gli stessi piaceri dei loro genitori e dei loro nonni aspettando la grande gioia delle dichiarazioni e degli amori.”
Le dame del faubourg è un monumentale affresco storico, vivido e frizzante che ci fa riscoprire un piccolo mondo antico, ricco di sogni audaci talvolta spregiudicati per i tempi; tra sfide e disfatte si dipana una meravigliosa storia che travolge e avvolge il lettore attraverso i secoli.
Difficile dimenticare i vari personaggi che hanno reso memorabile il Faubourg Saint-Antoine: artisti, filosofi, re e regine che si intrecciano nei decori intarsiati, nei fregi scolpiti con scalpello e sgorbia dove il profumo del legno appena lavorato si mescola a quello della linfa primaverile dei grandi pioppi, delle querce e del faggio screziato dalle belle venature fiammate.
Gioie e dolori, amori e seducenti relazioni in un romanzo ricco e corposo proprio come i secoli che hanno attraversato la grande Storia francese.
“Questa era la vita nel Faubourg, dove all’epoca del Re Sole nessuno era ricco e nessuno era davvero povero.”

JEAN DIWO
Nato a Parigi nel 1914, Jean Diwo debutta nel giornalismo lavorando a Paris-Soir per pagarsi gli studi di Lettere moderne alla Sorbona. Dopo la morte della moglie, nel 1981, da poco in pensione, Diwo si dedica alla scrittura di romanzi storici, ottenendo un rapido successo di pubblico e critica. In un’intervista nel 2006 commenta “I libri mi hanno salvato, mi hanno offerto una seconda vita”. L’autore si spegne nel 2011, all’età di 96 anni.