Titolo: Souza
Autore: Nina Avellaneda
Editore: Edicola Ed.maggio 2022
Traduzione di Marta Rota Núñez
Recensione di Loredana Cilento
“La giornata ha troppe ore per chi non parla con nessuno. I giorni scorrono lenti come fossero anni. Un pomeriggio è sempli-cemente tempo sospeso. Sarebbe facile, in questo modo, che nella loro immobilità le cose procedessero all’indietro. Come se la velocità determinasse la direzione di qualcuno.
I soldi tornano nella mia tasca, il caffè nella caffettiera, non finisco di leggere un libro, dormo.”
Edicola Ediciones porta per la prima volta in Italia, con la traduzione di Marta Rota Núñez, la novella della scrittrice cilena Nina Avellaneda, Souza.
Il focus di Souza si concentra sulla non-trama, ovvero la singolare costruzione narrativa della scrittrice si fonda principalmente sui personaggi: Souza, un tranquillo operaio che posa pavimenti nei grattacieli di Santiago, affascinato dai doppelgänger, e Luiza un’attrice al suo tramonto, con un tentativo di suicidio alle spalle, ha bisogno di ricostruire la sua vita, portando sul palco protocolli per la sicurezza sul lavoro, una fragilità avvolta dalla rabbia, poco propensa all’esternazioni affettive: Souza e Luiza una storia d’amore evanescente, che si dilata nel tempo e nello spazio, fino a quando Luiza decide di andare via dal Cile. Souza continua a vivere le sue esperienze di duplicità; si vede, ad esempio, anziano nella vecchia casa che condivideva con Luiza.
“Gli ha parlato del suo doppio e della doppia esistenza di Luiza, di come si fossero sistemati nella sua vecchia casa, convivendo come un tempo avevano immaginato. Gli ha parlato di Luiza in Europa, del suo stesso trasloco quando lei se n’era andata”
Il tema dell’identità è molto caro all’autrice, il concetto di doppio, una sorta di specchio nel quale si materializzano le varie identità di cui siamo portatori inconsapevoli.
La scrittura di Nina è ipnotica, il lettore si muove in punta di piedi seguendo i due protagonisti nel loro cammino identitario, ma non solo, riecheggiano rimandi letterari, Borges è uno dei protagonisti dei sogni di Souza, e soprattutto il magnetismo di quest’opera così particolare, singolare, segue il ritmo di Elis Regina e della malinconica e struggente musica brasiliana, che apre una finestra, una sorta di portale tra la fantasia e la realtà.
Nina Avellaneda (Limache, 1989) è una scrittrice cilena. Ha pubblicato i libri di racconti Heroína (2010) e La extravía (2015). Suoi testi sono apparsi nelle antologie Avisa cuando llegues (2019, curata da Alejandra Costamagna) e No te pertenece. Cuentos contra la violencia de género (2020). Fa parte del collettivo di scrittura Traza. Souza è il suo primo romanzo pubblicato in Italia, nella traduzione di Marta Rota Núñez.
Marta Rota Núñez è traduttrice dallo spagnolo, l’inglese e il portoghese. Ha vinto il Premio Jacopo Allegretti (2011) e il Premio LILEC (2016) per la traduzione poetica, e il Premio Il Traduttore Visibile (2014) per la traduzione di narrativa.
Rispondi