Titolo: Quel che resta della marea
Autrice: Maria Oruña
Edizione: Ponte alle grazie
Traduzione di Tiziana Masoch, Elisa Leandri, Monica Magnin, Ersilia Serri
Recensione di Loredana Cilento
“Puerto Escondido” è la serie ideata da María Oruña per continuare la tradizione spagnola dei romanzi gialli e che ha il suo capostipite, a parer mio, in Manuel Vazquez Montalban con il suo indimenticabile personaggio Pepe Carvalho.
In Spagna ormai María Oruña è un “fenomeno editoriale” e la serie da lei ideata è già arrivata al quarto volume.
“Quel che la marea nasconde” è il titolo più importante della serie al momento ed è il primo che viene tradotto e pubblicato in Italia per merito della casa editrice “Ponte alle grazie”.
Un merito sì perché María Oruña, come dicevo, continua ottimamente la tradizione giallista spagnola e lo fa con quel personaggio straordinario che si rivela Valentina Redondo, tenente della Guardia Civil, al cui intuito sono affidate di volta in volta le indagini. Un personaggio straordinario e direi anche umano:
“…Valentina si congedò in modo brusco, anche se accettò un abbraccio del collega, e si diresse di corsa in bagno, dove per fortuna non c’era nessuno. Scoppiò in un pianto profondo, incontrollabile e prorompente…”
Valentina Redondo ha nel corso delle indagini una personalità forte e determinata, ma nello stesso tempo vengono fuori le sue fragilità di donna dovute a un trauma che non posso svelare.
In “Quel che la marea nasconde” è alle prese con il più classico degli omicidi della tradizione giallista: “l’enigma della porta chiusa”, (chiusa da dentro, s’intende) un genere a cui si sono cimentati i più grandi scrittori di gialli a partire da Agatha Christie e Gaston Leroux.
È a loro che María Oruña rende omaggio e lo fa iniziando ogni capitolo con una frase estrapolata dalle migliori opere che hanno trattato “l’enigma della porta chiusa”.
Judith Pombo, affascinante e controversa signora dell’aristocrazia spagnola, viene trovata morta nella cabina di una goletta restaurata (la “Giralda”), non viene trovata l’arma che abbia potuto ucciderla e soprattutto in cabina c’era solo il corpo inerme di Juddith considerato che la porta era chiusa da dentro. Un bel rompicapo per la tenente Valentina Redondo che dovrà risolvere un caso di omicidio molto intricato e intrigante al quale dopo pochi giorni si aggiungerà anche quello di Margarita l’enigmatica segretaria di Judith Pombo.
Hanno un legame i due omicidi? E, soprattutto, è stata la stessa persona a compierli? È quello che deve scoprire Valentina nel corso delle indagini coadiuvata dalla sua squadra di investigatori e dal fedelissimo Riveiro. Un romanzo che sì, ha un intreccio semplice ma è ricco di colpi di scena e con un finale avvincente e intrigante.

María Oruña (Vigo, 1976), laureata in Legge, ha esercitato per dieci anni come avvocato. Nel 2013 pubblica il suo primo romanzo, La mano del arquero, e nel 2015, con il successo internazionale di Puerto escondido, decide di dedicarsi interamente alla letteratura. Quel che la marea nasconde è il quarto libro della serie dedicata alle indagini di Valentina Redondo, e il primo tradotto in italiano.
«María Oruña è la nuova regina del crime».
El País
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