L’angelo custode di Leonardo Giorda – Ponte alle Grazie edizioni

Titolo: L’angelo custode

Autore: Leonardo Giorda

Edizione: Ponte alle Grazie

Data di uscita: 6 settembre 2022

Pagg:272

Recensione di Loredana Cilento

“Allora, questo hippie, lo chiamano Woodstock.
Non chiedermi perché». Gatto dovette mordersi la lingua.

Mi sto affidando a uno che non sa perché a un sedicente hippie abbiano dato il soprannome «Woodstock».
«Comunque, Woodstock è un personaggio particolare» continuò Poda. «Io l’ho conosciuto un paio d’anni fa.
A primo impatto sembra un normalissimo tipo da centri sociali, capello lungo, codino, felpona, pantaloni larghi.
Il classico soggetto da concertone del primo maggio. ”

Una nuova e sorprendente coppia investigativa si affaccia sulla scena del noir italiano, il vicequestore Giacomo Chiesa e il maestro di scuola fricchettone Adriano Scala, padre di questa improbabile unione è l’esordiente Leo Giorda, ventottenne romano doc che, dopo la laurea in Beni culturali e la specializzazione in Storia dell’arte, viaggia in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa mantenendosi con lavori vari e sempre coltivando il sogno della scrittura. L’angelo custode (Ponte alle Grazie, 2022) è il suo esordio a dir poco “stupefacente”

Un delitto efferato sconvolge il tranquillo quartiere di San Lorenzo; all’alba di un nuovo giorno il macabro ritrovamento da parte di uno zingaro nei cassonetti di via degli Equi, porta alla luce il cadavere di un ragazzino, al momento non identificabile.

Al commissariato di San Giovanni ferve l’agitazione, a guidare le indagini è  il vicequestore Giacomo Chiesa, uomo tutto di un pezzo, dai modi eleganti ma più spesso arrogante, curante più delle apparenze che della sostanza, con la classica famiglia perfetta, un quadretto idilliaco, una bella moglie e due figli biondi e belli come i genitori, apparentemente tutto perfetto, se solo esistesse la perfezione.

Chiesa è deciso a incastrare lo sventurato e anche un po’ sfigato, Claudio Gatto, perché coinvolto in passato in una brutta storia di abusi.

Depressione e abuso di droga hanno distrutto la vita del Gatto che trascina le sue giornate dal “54 Lounge e café” dove si esibisce la sera, all’uso di alcol e cocaina, ma un amico gli suggerisce di rivolgersi a Woodstock, dotato di un potere quasi magico, le sue intuizioni e il suo acume si sviluppa eccezionalmente con l’uso di MD e marijuana .

«Tesoro… tante canne. Attivano una parte del mio cervello, ma non sai quante ne disattivano allo stesso tempo».

A San Lorenzo tutti lo conosco, una specie di angelo custode dei centri sociali. Woodstock è così, sempre pronto a dare una mano a chi è in difficoltà, anche lui con una storia difficile alle spalle, dopo la separazione da Giorgia, e una figlia di 9 anni. E così hanno inizio le indagini su due fronti di Chiesa e Woodstock tra intuizioni, colpi di scena e un guizzo di ironia che alleggerisce il climax con dialoghi tra il serio e faceto contestualizzati con un uso bonario del linguaggio slabbrato e scenografico dei personaggi che abitano la borgata romana.

Rimandi cinematografici, giochi di parole (lo stesso Chiesa e Gatto possono in qualche modo rappresentare un modo di essere) e atmosfere, vere, quotidiane in una trama ben congeniata, scevra dal formalismo letterario di genere, convincente nella sua più realistica rappresentazione delle atmosfere urbane e  il  plot narrativo.

“La persona che sto cercando ha una predilezione per il teatrale. Mi conosce…sa dove vado a bere, sa che sto lavorando al caso, sa quali libri leggo. Voleva che IO mi imbattessi in quella scena raccapricciante. Il motivo ancora non gli era chiaro. ”

Adriano Scala è un personaggio eclettico, un outsider, coinvolgente per chi lo ascolta e se gli passi una canna ti risolve un’ intricata e misteriosa storia di crimini tra le più alte sfere di insospettabili.

Un esordio col botto, per il giovane Leo Giorda che ci delizierà prossimamente con il capitolo successivo della coppia improbabile Woodstock/Chiesa nella città eterna, tra Via Merulana e San Lorenzo, l’ombelico culturale romano.

Una voce nuova che sa creare un MIX di CRIME ed elementi di commedia.

Leo Giorda ha 28 anni, è un bell’esempio di millenial, esordiente in un giallo con vene di commedia, romano ma già cittadino del mondo. Ha saputo trasformare un momento di crisi, personale e sociale (girando e suonando on the road e scrivendo queste pagine), in un’opportunità creativa e di “rinascita”. Vive a Roma, anche se è appena tornato dall’Irlanda, e spesso è in giro in Van a suonare la chitarra e fare surf, e a ottobre tornerà in Canada.

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