Compiti per casa Riflessioni e interviste di Bohumil Hrabal – Miraggi Edizioni

Titolo: Compiti per casa

Autore: Bohumil Hrabal

Editore: Miraggi, 2022

Collana: NováVlna

Traduzione di Laura Angeloni

A cura di Alessandro Catalano

Recensione di Loredana Cilento

“Uno scrittore quando scrive deve divertirsi, scoprire grazie ai suoi testi cose che non sa, deve sfidare la propria anima pedagogica, sorprendersi, crollare su se stesso e mantenere sempre accesa l’implacabile lampadina dell’intelletto”

Compiti per casa, Riflessioni e interviste, è l’ultimo libro pubblicato nella collana di letteratura ceca NováVlna (Nouvelle Vague, uno straordinario periodo di libertà e creatività artistica negli anni della Primavera di Praga) tradotto dal ceco da Laura Angeloni e curato da Alessandro Catalano, una raccolta di riflessioni, aneddoti, interviste al ragazzaccio Bohumil Hrabal, nella versione integrale, senza censura, senza tagli.

Bohumil Hrabal che tra una passeggiata con una bella fanciulla e la birreria ha sempre vinto la birra, ci accompagna in una lettura illuminante, tra letteratura, arte, scrittura, filmografia, e modi di vivere attraverso l’umorismo popolare ceco un’oscillazione tra il reale e l’irrazionale delle loro vite, davanti a una buona birra seduti nella birreria Formanka. Diversi lavori si sono susseguiti nella vita di Hrabal, prima degli stramparloni, come quello alla stazione, sbalordito dalla solennità delle luci, delle lanterne a olio, Hrabal amava quel lavoro, diventare finalmente capomanovra in una piccola stazioncina con i pantaloni bianchi e la giacca blu chiara.

La cordicella

In questo testo senza alcun taglio, si intersecano tutte quelle riflessioni che riportano al suo modo di essere, alle sue esperienze letterarie ma soprattutto ci riportano all’essenza della sua scrittura, nella Cordicella si evoca un aneddoto dell’adolescenza riferito alla Libertà, Fratellanza e Socialismo dal Volto Umano che non saranno più fatti di carne concreta, ma la loro realtà sarà diventata un concetto vuoto, una cordicella che pende senza nessun salame impiccato.

È stata l’ambizione a spingerla a scrivere? », gli ho chiesto.

«Non avevo aspirazioni. Ma a Nymburk allora era tutto così bello che all’improvviso ho scritto una poesiola. Quando ci si innamora per la prima volta e si scrivono lettere, si viene illuminati da ogni lato dall’amore. Beh, e io non potevo fare a meno di scrivere. Ed è cominciato a sgorgar fuori tutto quello che avevo ascoltato nel birrificio, i racconti di mio zio Pepin, che mi era entrato nel sangue, e alla fine della guerra mi sono trovato un’occupazione come quella dei garzoni di mulino girovaghi che venivano nel birrificio, ho cominciato a fare il commesso viaggiatore e il mondo mi si è rovesciato addosso, e così avviene ancora oggi, al punto che mi meraviglio di essere ancora affascinato in modo così incredibile ”

“Elementi non standard nella prosa ceca contemporanea”

La necessità di introdurre elementi non standard nella letteratura per trascinare il lettore attraverso lo slang, il dialetto dei personaggi che li rende più affascinanti, intelligenti, prende ad esempio il gigante Jaroslav Hašek, Švejk fulgido esempio del carattere nazionale.

Una rumorosa solitudine

nella confusione della birreria Hrabal è capace di scrivere come se fosse a casa e trova la sua pace interiore.

“Ma è felice di vivere, no? Per me la vita è una cerimonia solenne che mi è stata data in dono.”

Un ritratto vivido che riporta alla sua scrittura, il saper semplificare concetti, riflessioni, metafore che illustrano la difficoltà delle situazioni quotidiane, un’attenta lettura della postfazione di Catalano ci accompagna in questo viaggio hrabaliano intessuto di letteratura e tanto altro, annaffiato con una fresca birra insieme al ragazzaccio di Brno Bohumil Hrabal

Bohumil Hrabal nasce nel 1914 a Brno. Dopo studi in legge interrotti, per gran parte della sua vita passa da un mestiere all’altro: magazziniere, preparatore di malto in una fabbrica di birra, impiegato in un ufficio notarile, ferroviere e capostazione, telegrafista, assicuratore presso la compagnia «Sostegno della vecchiaia», commesso viaggiatore nel ramo giocattoli, operaio metalmeccanico, imballatore di carta da macero, macchinista e comparsa teatrale, cameriere. La sua «mobilità» lavorativa è divenuta una leggenda, da lui stesso alimentata nei suoi libri, come la sua assidua frequentazione di tutte le taverne praghesi.
I suoi primi libri di racconti sono degli anni Sessanta e gli dànno una discreta fama, ma con la fine della Primavera di Praga, tutte le sue opere vengono rigorosamente censurate e circolano solo clandestinamente.
Nel 1995 viene in Italia a ritirare il Premio Grinzane Cavour. Nel 1997 cade, probabilmente suicida, da una finestra del quinto piano di un ospedale di Praga dove è ricoverato.
Tra i suoi libri piú famosi: Treni strettamente sorvegliati (e/o), Ho servito il re d’Inghilterra (e/o), Una solitudine troppo rumorosa (Einaudi), Le nozze in casa (Einaudi), Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare (Einaudi), Spazi vuoti (Einaudi) e Lezioni di ballo per anziani e progrediti (Einaudi) La perlina sul fondo (Miraggi) esordio nel 1963, all’età di 49 anni

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: