Bach di Pedro Eiras – Il ramo e la foglia Edizioni

Titolo: Bach

Autore: Pedro Eiras

Editore: Il ramo e la foglia, novembre 2022

Pagg: 160

Traduzione di Michela Graziani. 

Postfazione di Claudio Trognoni.

In copertina disegno originale di Simone Giaiacopi.

Recensione di Loredana Cilento

“Penso che mi piacerebbe scrivere su Bach, ma non so come si scrive su Bach, cercherò ancora per molti anni. Penso al tempo. Penso alla memoria dolorosa delle immagini. Penso alla tua fragilità e alla prigionia del mondo; il tuo respiro e la violenza che spinge i corpi fino al vuoto. La tua fragilità tra le mie mani e il mondo là fuori contro di noi.
Ma sussurro sempre, continuo a sussurrare per te, sempre, Mache dich, mein Herze, rein…, come se queste note musicali potessero proteggerci, questi piccoli suoni, un po’ di calore tra i nostri corpi. Una breve melodia, nel mezzo della notte, tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che esiste in noi.”

Pedro Eiras è professore di Letteratura Portoghese presso l’Università di Porto e ricercatore presso l’Istituto di Letteratura Comparata Margarida Losa, autore soprattutto di opere di finzione narrativa come Bach, e che grazie alla casa editrice Il ramo e la foglia e alla splendida traduzione di Michela Graziani, possiamo leggere in Italia un’opera a dir poco bellissima.

La peculiarità dell’opera è nella sua costruzione narrativa; sono quattordici sezioni e non capitoli con un unico fil rouge; il compositore tedesco Johann Sebastian Bach, attraverso personaggi realmente esistiti, ad aprire questa finestra temporale alle sue opere,  la lettera della seconda moglie, Anna Magdalena, del 1750, lasciata nella dolorosa condizione della vedovanza, chiede con pacata dignità la stessa grazia riservate alle vedove illustri. Dal 1750 il lettore si muove verso il 1925 dove incontra una voce in cerca di informazioni su Anna Magdalena imbattendosi nel testo di  Esther Meynell, scrittrice inglese e autrice della Piccola cronaca di Anna Magdalena Bach. “Esther Meynell scrive su Esther Meynell, sulla sua passione per Bach, travestita da biografia.”

L’effetto domino della narrazione scivola lungo la conversazione tra i cineasti francesi Jean-Marie Straub e Danièle Huillet che hanno realizzato la biografia cinematografica Anna Magdalena Bach. di Esther Meynell.

Una moltitudine di personaggi inseriti nello spazio e nel tempo inframezzati dalla musica e dal silenzio, altro focus nelle sue microtematiche, come spiega ampiamente nella profonda postfazione di Claudio Trognoni, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, il silenzio, che induce ad apprezzare il presente, ciò che ci circonda nella caoticità del quotidiano e anche nella frenesia culturale, l’arte dell’ascolto.

Molto toccante la sezione dedicata a Etty Hillesum, scrittrice olandese ebrea vittima dell’Olocausto, che narra il drammatico viaggio, stipata nei vagoni verso Lipsia, evoca preghiere e domande, ma anche consapevolezza, sulla vita e sulla morte che li attende, delle madri e di figli affamati.

« ICH HABE GENUG…»

e poi il silenzio, ravvisato da pagine vuote, volutamente lasciate in bianco a testimoniare simbolicamente il dolore, il silenzio, la tragedia.

Si parla anche e soprattutto di figli e di genitori: Magdalena ha a cuore la sorte della sua progenia; Martin Luther discorre di filosofia con il teologo e astrologo tedesco Philipp Melanchthon,

amico personale di Martin, mentre la sua piccola lotta con il tifo. 

“Non ho mai pensato che l’anima di un padre potesse soffrire tanto per un bambino. Non ho mai pensato che un padre rimanesse con il cuore così triste come il cuore di una donna. E io so che mia figlia Elisabeth ha un Padre in cielo per accoglierla. In cielo lei non soffrirà le difficoltà dell’inverno, nemmeno le pesti e non avrà timore degli eserciti turchi.”

…per concludere con la musicalità di un padre che coccola la figlia, intonando l’aria “Mache dich, mein Herze, rein” della Passione secondo Matteo.”

Un intreccio di situazioni lontane nel tempo, nelle atmosfere, nei luoghi, appare con chiarezza ai noi lettori la visione totalizzante dell’arte in tutte le sue forme: musica, cinema, letteratura, filosofia, spiritualità e religione.

L’universo Bachiano attraversa con la sua melodia 14 narrazioni di pura bellezza.

Tra le altre opere dell’autore:
Cartas Reencontradas de Fernando Pessoa, A Cura, O Mapa do Mundo), teatro (Um Forte Cheiro a Maçã, Uma Carta a Cassandra, Um Punhado de Terra, Bela Dona), poesia (Inferno, Purgatório, Paraíso), saggistica (Esquecer Fausto, Tentações, Os Ícones de Andrei, Constelações 1, 2 e 3) e altri testi di più difficile classificazione (Boomerang, Substâncias Perigosas, […], Regras para a Direcção do Espírito), solo per citarne alcuni. La sua produzione teatrale è stata rappresentata e tradotta in vari paesi europei. Nel 2006 Esquecer Fausto ha ricevuto il premio PEN Clube Português rivolto alla saggistica; nel 2021 Inferno è stato premiato a Vila Real con il prestigioso premio “António Cabral”. Vari libri di Pedro Eiras sono stati pubblicati in Brasile, Francia, Inghilterra, Romania. Bach è il suo primo libro edito in Italia.

6 risposte a "Bach di Pedro Eiras – Il ramo e la foglia Edizioni"

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