Jelena Lengold – La resa – Voland Edizioni

Titolo: La resa

Autrice: Jelena Lengold

Editore: Voland, 2022

Pagg:176

Tradotto da Elisa Copetti

A cura di Alice Parmeggiani

Recensione di Loredana Cilento

Ciò che è indicibile resta là, nel profondo, in uno schizzo di acqua gelata, nell’oscurità, assediato da pietra e muschio, resta soffocato nel grido e nel tintinnio della catena. Non esce mai più, non compare più tra i vivi, non insegna loro più niente. Appare soltanto nei sogni, a volte, ammantato di un mediocre simbolismo, appare come risposta a tante domande future.

Jelena Lengold, una delle scrittrici più lette e amata della letteratura serba, vincitrice di numerosi premi letterari, non ultimo il Premio letterario dell’Unione Europea nel 2011 con Vašarski Mađioničar, tradotto in dodici paesi, ritorna in libreria con la traduzione di Elisa Copetti e curato da Alice Parmeggiani, grazie alla casa editrice Voland, con il romanzo di formazione “La resa”

Composto in tre parti, La resa ha inizio con Il giuramento dell’ eterno silenzio, una ragazzina senza nome, come pure il fratello e i genitori; la narrazione in prima persona della ragazzina descrive vividamente la sua infanzia trascorsa perlopiù con suo fratello più grande, tra vivaci momenti di spensieratezza, costellati da strambi incontri e una simbiosi atavica tra i due, delle loro avventure non si parlava mai in casa, un tacito accordo di riservatezza, neppure quando andavano nelle Kafane (locale tipo trattoria molto caratteristico). Ma con la morte della madre, l’idillio familiare cessa di esistere, il rapporto tra i due uomini, molto conflittuale, sfocia in drammatico epilogo: la morte sospetta del padre suggella un segreto, un patto che li segnerà per tutta la vita.

Non potevo sapere, ovviamente, che i voti di silenzio che stringiamo con qualcuno sono simili a stanze poco illuminate. Tutto quello che ci porteremo dentro, in qualsiasi momento della vita, rimarrà nell’ombra e nella semioscurità. Toccheremo quegli oggetti, per comprenderne fino in fondo la forma, cercheremo con le dita il punto in cui entra la chiave della cassettiera, dove la penna si posa sulla scrivania, forse impareremo a memoria il moto di ogni cosa nel suo mondo piccolo, inerme, ma non oseremo mai farci entrare la luce, arieggiare, togliere la polvere dagli angoli.

Nella seconda parte troveremo una giovane ragazza e suoi amori infruttuosi, senza particolare slancio, amori fisici senza coinvolgimento, la ragazza è attraversata dalla notte, vive senza un vero scopo, mentre il passato torna, il fratello ormai invecchiato e claudicante. Una spaventosa possibilità di libertà

L’indicibile, terza parte del romanzo, leggiamo di una donna matura, sposata, con una figlia in procinto di sposarsi, e il suo segreto ancora custodito nel profondo della sua anima. La donna nel descrivere la sua vita persa nella monotonia della quotidianità, ha un barlume di chiarezza, consapevole di ciò che deve affrontare prenderà una decisione volta ad abbandonare finalmente quel peso che grava sulla sua esistenza.

La resa, Odustajanje, è una storia che attraversa tre stagioni di una donna piegata, indolente, arresa alle decisioni altrui, sopraffatta e rinunciataria; quel barlume di consapevolezza la scrolla da uno stato di torpore. Jelena Lengold con la sua bella scrittura, piacevole, accattivante, accompagna il lettore in una bolla spazio – temporale con tre mini-universi che si interfacciano e si confrontano aspettando il cambiamento, la svolta.

Nulla vi prepara a quanto rapidamente passi la vita. Attraversate correndo i giorni, convinti per molto tempo che qualcosa di importantissimo stia per arrivare. E che il peso che portate con voi debba scomparire, a un certo punto lungo la via: si scioglierà, proprio come i cumuli fangosi di neve sul marciapiede, appena giunge il primo sole di marzo. Dimenticherete e vi lascerete alle spalle la pesante nuvola di stanchezza che vi sopraffà da decenni.

La resa è stata una bellissima lettura, a tratti poetica, introspettiva e avvolgente!

Jelena Lengold è nata nel 1959 a Kruševac, è tra le voci più significative del panorama letterario serbo. Ha pubblicato diverse raccolte di racconti e poesie e due romanzi. Nel 2011 ha conquistato il Premio dell’Unione Europea per la letteratura con Vašarski Mađioničar, tradotto in dodici paesi (in Italia Il mago della fiera, Zandonai, 2013). La resa, uscito in Serbia nel 2018, si è aggiudicato il Premio della città di Belgrado per la letteratura.

Elisa Copetti traduce narrativa e drammaturgia dalle lingue serba e croata, e insegna lingua e traduzione all’Università di Udine. Per Voland ha curato la traduzione di Tanja Stupar Trifunovic. È membro di Eurodram, rete europea dei traduttori per il teatro. Nel 2008 ha vinto il Premio Estroverso.

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