
Titolo: Prima che Brežnev morisse
Autore: Iulian Ciocan
Editore: Bottega Errante, 2022
Pagg: 134
Traduzione: Francesco Testa
Recensione di Loredana Cilento
«Ma cosa succede se muore?».
Non succederà nulla. Lo sostituiranno con un altro, proprio come lui ha sostituito Chruscev».
«Resterà tutto come adesso?».
«Ovviamente… Ma che ti ha preso, perché mi domandi di Breznev?».
«Non avevo mai pensato che potesse morire…».
«Tutti muoiono, non ti crucciare troppo..».
Iulian Ciocan è autore della trilogia moldava che ha inizio nel 2007 con Prima che Brežnev morisse, tradotto in ceco, inglese, serbo e da poco nelle librerie italiane grazie alla traduzione di Francesco Testa per Bottega Errante edizioni.
Prima che Brežnev morisse sono immagini vivide della quotidianità nella Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, ritratti di un’epoca che si avvia al tramonto del regime di Brežnev: una composizione di personaggi le cui vite verranno sconvolte da fatti drammatici spesso paradossali, come si evince dal racconto La gru, in cui la pensionata Dochita Barbalat “passa a miglior vita”, al rientro dal mercato con le buste della spesa, schiacciata dalla caduta di una gru, una sorte inspiegabile per la mite e umile Dochita. Mentre il veterano Polikarp Feofanovič viene preso a pomodori marci in testa; il direttore aggiunto del Dipartimento ideologico presso il Comitato di partito Pavel Kravig legge il necrologio di una sua ex fidanzata deceduta.
La vita non può essere ricondotta assurde schemi del tosta la via è piena di contraddizioni assurde. Dopo essere stato picchiato e sbattuto fuori di casa da lon Puica, il giorno seguente Pavel Fédorovie si era ritrovato nuovamente dinanzi a quella porta scrostata.
Le vite dei personaggi narrate da Ciocan si incrociano e si scontrano, dentro il torpore di una quotidianità che nasconde la drammaticità della disillusione dei principi socialisti, Ciocan immortala in uno scatto, diversi punti di vista, la medesima situazione si può percepire in tutt’altro modo, come scrive l’autore nella sua Precisazione basterà catturare il lato drammatico e dissolverlo in una situazione ora tragica ora comica.
Il socialismo tanto evocato, tanto voluto si trasforma nella più grande illusione, e per il giovane pioniere Iulian che continua ad ascoltare La Spidola, una radio a stransistor regalata al padre per la sua dedizione al lavoro, intercetta una stazione dove si parla di bombe, di guerra dei capitalisti stranieri, della propaganda anti-russi.
Brevi incursioni letterarie, di scrittori, sfumano sulla realtà del momento evidenziando il quadro reale in cui i protagonisti dei racconti vivono, Ciocan con grottesca ironia ritrae una finzione nella realtà: Prima che Brežnev morisse con la sua fluida narrazione è un’istantanea popolata da personaggi indimenticabili.
Iulian Ciocan. Nato nel 1968 a Chişinău (Repubblica di Moldavia), è uno degli autori moldavi contemporanei più tradotti. Parallelamente alla sua attività di scrittore, si occupa di giornalismo e critica letteraria. Collabora inoltre alla programmazione culturale di Radio Europa Libera nella sede di Chişinău. Ciocan è stato ospite del PEN World Voices Festival di New York e della European Literature Night di Amsterdam.
Francesco Testa. Nato ad Ascoli Piceno nel 1982, lavora come docente liceale e traduttore letterario. Fedele a uno stile di vita itinerante, ha vissuto e insegnato in Romania, Germania, Tunisia, Australia e Iran, per approdare poi a Trieste. Tra le ultime traduzioni, opere di Gabriel Liiceanu (Mimesis) Andrei Oişteanu (Belforte) e Benjamin Fondane (Giuntina)
Conosco Mauro Daltin, l’editore di Bottega errante. Fa un lavoro egregio sulla letteratura balcanica.
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Si vero, io cerco di non perderne nemmeno uno, sono una garanzia di bella letteratura
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