La cosa bella di Pierre ed Ernesto, della loro amicizia, era che nonostante non fosse un’amicizia di lungo corso – si erano conosciuti quando Ernesto seguiva il caso, poi irrisolto, dell’omicidio dell’assessore ai Piatti tipici, e alla ricerca di informazioni si era imbattuto in Pierre – la cosa bella era che tra loro c’era franchezza. O, almeno, così sembrava a entrambi. In altre parole era quel tipo di amicizia che, non essendo oltremodo profonda, permetteva ai due di mandarsi reciprocamente – e serenamente – affanculo. Senza che nessuno dei due si offendesse.

Titolo: Sul confine
Sottotitolo: Una storia pericolosa di giornalisti, ubriaconi e spie cattivissime
Autore: Alberto Marzocchi
Pagg:181
Edizioni: Scatole Parlanti, 2022
Recensione di Loredana Cilento
In un futuro distopico Alberto Marzocchi ambienta il suo nuovo libro, Sul confine Una storia pericolosa di giornalisti, ubriaconi e spie cattivissime, edito da Scatole Parlanti, un confine che segna tensioni nella nuova politica tra Italia e Francia nel 2055 nell’ex Unione Europea.
Un giornalista, Ernesto Catania, ex miglior giornalista del Nord Italia, e Pierre sommelier astemio sono indagati per l’omicidio del vice del Presidente della Lobby dei Bar, quest’ultimo arrestato per cospirazione: entrambi si trovano sul luogo del ritrovamento del cadavere, tutte le prove, vere o presunte sono contro di loro. Per far luce su caso che sembra senza via d’uscita, si affideranno a un uomo misterioso che li condurrà, forse, alla soluzione, e così con la giovane studentessa di Storia contemporanea Carlotta, a cui entrambi fanno la corte, si addentreranno sulle montagne tra il confine Francia-Italia a Clavier, in una missione praticamente suicida.
La verità è che un po’ tutti, chi più chi meno, avevano la sensazione che tutto potesse andare a ramengo. Che da un momento all’altro ci si potesse svegliare con un nuovo coprifuoco, nuovi obblighi e nuove re-strizioni. Ma poi ci si consolava: «Chi la vuole fare una guerra d’inver-no? Ormai è inverno. E non ho mai letto di guerre che cominciano d’inverno».
Una vicenda rocambolesca e ricca di colpi di scena che trasporta il lettore nel futuro di un’Italia dispotica con il Ministero del Tempo libero e la Lobby dei Bar, ci sono le tensioni tra due governi, Francia e Italia, ci sono complotti subdoli che mettono a repentaglio la serenità della Grande Città.
Sul confine è un giallo su un futuro distopico che trascende dall’immaginario collettivo visto con forme tecnologiche super avanzate, piuttosto riguarda una comunità dedita all’apatia senza particolare trasporto verso il mondo circostante, le situazioni sono rese grottesche dall’atteggiamento farsesco dei suoi protagonisti in situazioni serie, come gli interrogatori di un improbabile capitano dei carabinieri Furio Vespucci.
Un giallo molto piacevole tratteggiato da una sferzante ironia e un gustoso colpo di scena.
Alberto Marzocchi, bergamasco, è nato nel 1990. Giornalista e maestro di sci, lavora a “il Fatto Quotidiano”. Nel 2018 ha pubblicato Nessuna resa. Storia del combattente italiano che ha liberato Raqqa dall’Isis (Piemme). Sul confine – Una storia pericolosa di giornalisti ubriaconi e spie cattivissime è il suo esordio nella narrativa ed è stato finalista, nella sezione inediti, al Premio NebbiaGialla 2021
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