Il libro delle sorelle di Amélie Nothomb – Voland Edizioni

Laetitia nacque nella pienezza, mentre Tristane la scopri solo all’età di quattro anni e mezzo. Laetitia non seppe mai che il cuore può morire di fame, Tristane non poté mai dimenticarlo. Insieme al loro amore apparve quel divario: Latitia non avrebbe mai patito l’angoscia di non essere amata, Tristane l’avrebbe conservata in eterno.

Titolo: Il libro delle sorelle

Autrice:Amélie Nothomb

Editore: Voland, 2023

Pagg:120

Traduzione di Federica Di Lella

Recensione di Loredana Cilento

Il trentunesimo romanzo di Amélie Nothomb, Il libro delle sorelle, edito da Voland e tradotto da Federica Di Lella, omaggia la sorellanza, un legame indissolubile tra due sorelle, due anime che si scambiano vicendevolmente amore, Tristane sensibile, intelligente, acuta, non ha le attenzioni dovute dai genitori costantemente impegnati a celebrare il loro amore; Laetitia invece, nata 5 anni dopo, riceve un amore incondizionato dalla sorella maggiore.

Trascurata, Tristane è spesso da sua zia Bobette, donna stravagante e fuori da canoni familiari, è l’unica che crede nelle potenzialità e nell’intelligenza di Tristane tanto da nominarla madrina della sua Cosette: i giorni trascorsi con la zia perennemente davanti alla tv che beve e fuma mentre la piccola Tristane si occupa della casa, dei quattro cugini, insegnando loro a leggere e scrivere, sono per lei straordinari. La nascita di Laetitia è quel barlume di luce e speranza che Tristane tanto anela, infondendo amore e attenzioni, quelle stesse attenzioni mai ricevute dai genitori.

Un fulmine a ciel sereno arriva un’affermazione della madre, che condanna senza appello la vita di Tristane: “E straordinaria. Ma si vede. Ha un’aria scialba.”

Laetitia è vivace, brillante, un vulcano di idee, nutrita soprattutto dalle amorevoli cure di sua sorella, crescendo fonda un gruppo rock e con i primi amori, le due sorelle costruisco da sole il loro futuro.

In poco più di centoventi pagine si narra di questo indissolubile legame ma si affronta anche la dura realtà dell’anoressia, con una sfumatura noir che si intreccia amabilmente nell’irresistibile narrazione vivace e coinvolgente.

Amélie Nothomb, dopo la bellissima biografia del padre, Premio Strega Europa 2022, Primo sangue, si ispira nuovamente alla sua famiglia, un pozzo inesauribile di storie ed emozioni, e celebra un legame che va al di là di ogni cosa, un fusione di anime che si cercano e si accompagnano nelle difficoltà e nelle esperienze, nelle piccole confidenze e nei piccoli segreti, sfociando in un romanticismo essenziale ed edificante che sottrae la mancanza genitoriale a una intensa relazione simbiotica.

Florent e Nora nonostante il loro sublime idillio che ai più può apparire come perfetto e invece contaminato da un vuoto esistenziale che rimpiazzano con una profusione di amore tanto da trascurare il bene più prezioso nato proprio da questo stravagante amore.

A questo incanto sublimato si contrappone un vero e sano legame, quello di Tristane e Leatitia, che riescono a “sopravvivere” – a quella passione egoistica ed elitaria – con un sentimento che sfugge ad ogni classificazione.

Amelié Nothomb. Nata a Kobe, Giappone, nel 1967 da genitori diplomatici, oggi vive tra Bruxelles e Parigi. Scrittrice di culto non solo in Francia – dove ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino, il romanzo che l’ha subito imposta – pubblica un libro l’anno, scalando a ogni uscita le classifiche di vendita. Innumerevoli gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati ai suoi romanzi e i premi letterari vinti, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore.
Sete, uscito in Francia nel 2019, è arrivato secondo al Prix Goncourt dello stesso anno.
Primo sangue, suo trentesimo romanzo, si è aggiudicato il Prix Renaudot 2021 e il Premio Strega Europeo 2022. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Voland.
Sotto il link per lo special della rivista francese «Lire»

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