Un bravo ragazzo.

Articolo a cura di Giuseppe Izzo.

E poi ragazzi, c’è Chuck Palahniuk, con quella faccia da bravo ragazzo, del tipo che quando lo conosci a tra i banchi di scuola e l’ insegnante te lo appioppa per una ricerca di gruppo sulla rivoluzione russa, ti viene da pensare “perché proprio a me?” Si presenta a casa tua per studiare e si ingrazia subito la simpatia di tua madre, portando in dono un barattolo di conserve preparato da sua madre. È di buona famiglia il ragazzo e tua madre è contenta che tu frequenti ragazzi così. Ti fai coraggio e lo porti in camera tua a studiare, chiedendoti ancora il perché, ma poi lui comincia a parlare e ti spiega del progetto di un suo conoscente per annientare definitivamente il capitalismo e ti spiega come produrre la nitroglicerina da un pezzo di lardo, giusto perché non abiti nelle vicinanze di una clinica di chirurgia estetica

Incomincia a farti un pippone su tutti i dittatori del mondo esistiti nel 900, e tu pensi “Cazzo si somigliano” e poi ne ha per la religione e te la srotola e ti dice che i demoni di oggi erano gli dei di ieri, una sorta di classifica tipo lega calcio, c’è chi scende e c’è chi sale. E tu lo ascolti e cominci a pensare e a dire “Figo”.

Oh ne ha davvero per tutti.

Tipo quella modella bellissima che all’ improvviso si fa saltare parte del volto con una fucilata.

E non si sa perché suo cognato, il giorno del suo matrimonio ha ben pensato di avere un amplesso con il suo testimone di nozze, mentre il giardino dove si tiene la cerimonia prende fuoco.

Ecco dice delle cose strane, tipo che le anime dell’ inferno sono condannate a lavorare nei call center che ti chiamano mentre stai pranzando. Continua a straparlare senza posa, ma in tono comprensibile e calmo, ti spiega come far soldi ingannando la gente, puntando sul fatto che tutti amano pensare che abbiano salvato qualcuno nella loro vita, ti spiega come fargliela pagare al capo tingendolo di verde, ti racconta di un suo amico che si è srotolato tutti i dieci metri e passa di intestino, a causa di un gioco erotico finito male.

Che vada al diavolo il lavoro che dovevate fare, passa l’ intero pomeriggio e alla fine ti rendi conto che hai passato tutto il tempo ad ascoltare e non volevi che Chuck finisse di raccontare.

Alla fine lo accompagni verso la porta di casa, pieno di sensi di colpa per averlo giudicato male troppo in fretta. Tua madre lo saluta con il suo splendido sorriso, ammira il suo modo ordinato di vestire e vorrebbe che anche tu facessi così, guarda lui con ammirazione e poi il suo sguardo cade suoi tuoi capelli lunghi, sulla tua t-shirt consumata con la foto di Paul Simonon che spacca il suo basso contro l’ amplificatore e i tuoi jeans strappati che sembrano passati sotto un trattore.

“Stai attento al mio ragazzo” arriva perfino a dirgli, mentre fra noi corre uno sguardo di complicità.

Questo è Palahniuk, un ragazzo di buona famiglia appassionato dei difetti della società perbene, che svela gli inganni presenti dietro ad ogni cosa e li deride esasperandoli e mostrando agli occhi di tutti il loro lato ridicolo e bizzarro.

Non leggetelo di notte, se la mattina dopo avete da fare e dovete essere freschi e riposati, non leggetelo neanche se dovete essere in mezzo a tanta gente, non leggetelo alla fermata del tram o in metropolitana non leggetelo come se dalla sua penna uscisse ogni genere di verità assoluta, ma leggetelo come se doveste camminare di notte in uno di quei boschi americani, dove nei film horror succede di tutto.

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