Gli estratti dagli inserti

Articolo a cura di LV

E così anche Javier Cercas ha ceduto alla tentazione di cimentarsi col “giallo”. “Un giallo puro” dice Bruno Ventavoli nella recensione e con l’autore approfondisce l’argomento nell’intervista pubblicata su “tuttolibri”.

Melchor è il nome del nuovo detective e “TERRA ALTA” il titolo del libro. Cercas è un autore che seguo e mi piace e pur non essendo un grande appassionato di gialli credo che questo lo leggerò soprattutto perché la storia è ambientata nel periodo della guerra civile spagnola, un periodo storico che mi appassiona molto. Curiosità che già conoscevo e che Ventavoli ricorda in apertura dell’intervista: Javier Cercas fu incoraggiato a scrivere dall’amico Roberto Bolaño e a lui deve gran parte del suo successo.

Dal giallo storico di Cercas passiamo a un libro prettamente storico. Si tratta de “LA MOGLIE DEL COLONNELLO” di Rosa Liksom. Una storia vera che ha come protagonista la scrittrice lappone Anniki Kariniemi e il periodo storico è quello che va dall’indipendenza della Finlandia dalla Russia nel 1917 fino agli anni ‘80. Sembra veramente molto interessante.

Rimaniamo al nord con Simona Vinci, precisamente “NEL BIANCO” della Groenlandia. Un diario di viaggio appassionante come un romanzo e l’autrice ne parla diffusamente nella bella intervista concessa a Mario Baudino che recensisce pure il libro.

Di genere totalmente diverso è “IL VENTO IDIOTA” di Peter Kaldheim. Un romanzo on the road autobiografico dove “il vento idiota è l’indole di mandare tutto a puttane”.

Il “Diario di scrittura” questa settimana è affidato a Corrado Augias che ci parla del suo nuovo libro “BREVIARIO PER UN CONFUSO PRESENTE”. Una bussola per non smarrirsi nella “nuova civiltà elettronica”.

Rimango sui saggi per segnalare un articolo molto interessante di Michael Walzer sul “pensiero liberale” di Carlo Rosselli. Un articolo che dovrebbero leggere certi nostri politicanti che si professano “liberali” e “liberisti” a convenienza. Lo trovate su “Robinson”. E sempre su “Robinson” in apertura trovate una tiepida, quasi fredda, recensione di Leonetta Bentivoglio a “LA STRADA DI CASA” di Kent Haruf. Più entusiasmante invece è la recensione che Daria Galateria dedica a “LA GRANDE BEUNE” di Pierre Michon. Un quasi romanzo di appena 76 pagine che si guadagna quasi quattro stelle. Da seguire.

Altrettanto tiepida, quasi fredda, è la recensione che Mariarosa Mancuso dedica a “KADDISH.COM” di Nathan Englander.

Ho letto quasi tutto di Englander e nonostante il poco entusiasmo che suscita leggerò anche questo. Per curiosità.

Ritornando in casa nostra mi sembra meritevole di attenzione “SETTE OPERE DI MISERICORDIA” di Piera Ventre. Ve la ricordate la vicenda di Alfredino Rampi il bambino che cadde nel pozzo? Ecco, la vicenda del libro è ambientata proprio in quella tragica estate del 1981.

Per il già visto segnalo un’altra tiepida, quasi fredda, recensione di Marino Niola a Malvaldi e al suo “IL BORGHESE PELLEGRINO”.

L’autrice da riscoprire, che poi tanto da riscoprire non mi sembra perché viene citata spesso dai lettori, è Natalia Ginzburg.

Da non perdere assolutamente l’intervista che Giulio Ferroni, uno dei nostri più grandi critici letterari e storico della letteratura, rilascia ad Antonio Gnoli “sull’impossibilità di essere un critico”.

“La Lettura” nella rubrica “Geografie” a cura di Alessandra Coppola intervista Emiliano Monge di cui arriva in libreria “LE OMISSIONI”. L’intervista verte sul “machismo messicano” e sul “machismo” in generale e lo spunto lo dà appunto il nuovo libro che a quanto pare contiene una storia vera in cui, in parte, è protagonista la famiglia dell’autore.

Da una famiglia all’altra. Alessia Rastelli ha incontrato Esther Safran Foer e il più famoso figlio Jonathan già autore di “OGNI COSA È ILLUMINATA”.

La mamma ha scritto un libro sulla tragedia che ha avuto come protagonista la sua famiglia ai tempi della Shoa e ora ne parla col figlio che proprio a quelle vicende si ispirò per scrivere il suo libro. Un bel dialogo veramente.

Alessandro Piperno si occupa di Isaac Bashevis Singer e del suo “IL MAGI DI LUBLINO” definito dal critico e scrittore “un piccolo ingannevole gioiello narrativo”.

“ARTÙ, LANCILLOTTO E IL GRAAL I” è il primo dei quattro volumi che costituiscono il cosiddetto “ciclo della Vulgata” che non era mai stato tradotto integralmente in italiano. La Einaudi ora lo propone in forma completa e gli appassionati dal 30 giugno potranno trovare in libreria il primo volume che Paolo Di Stefano recensisce brillantemente.

Mister “cento milioni di copie alias Nicholas Sparks ritorna in libreria con “LA MAGIA DEL RITORNO”. Roberta Scorranese è riuscita a farsi rilasciare un’intervista nonostante sia nota la ritrosia dell’autore a concederle.

Mi ha incuriosito molto la breve recensione che Annachiara Sacchi dedica a “LE STORIE DEL NEGOZIO DI BAMBOLE” della giapponese Tsuhara Yasumi. Solitamente diffido della letteratura giapponese ma se un libro prende ben 5 stelle l’atteggiamento cambia. Lo segno.

E segno pure il nome di Herbert Lieberman di cui Minimum fax sta ripubblicando tutta la sua opera e che Cristina Taglietti è riuscita a raggiungere a Los Angeles per parlare con l’autore, ottantaseienne, del suo lungo silenzio e di cosa legge visto che ormai non scrive più.

Con questo è tutto e come sempre vi auguro una buona domenica e tante buone letture.

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