Una libreria Americana nel cuore di Parigi, Sylvia Beach e la sua Shakespeare and Company

Sylvia Beach sognava di aprire una libreria francese a New York, ma cambiò idea, e così la giovane americana inviò un telegramma alla madre, a Princeton: “Apro libreria Parigi. Prego spedire soldi” Con circa 3.000 dollari, fu l’inizio della Shakespeare and Company, una libreria americana a Parigi, insieme alla libraia e compagna di Sylvia, Adrienne Monnier, correva l’anno 1919.

“Con il cuore che mi batteva come uno stantuffo, ero sul marciapiede mentre il treno di Digione rallentava e si fermava e il capotreno balzava a terra con un pacco in mano, guardandosi intorno in cerca di qualcuno: di me. Di lì a pochi minuti suonavo il campanello alla porta di casa Joyce e porgevo allo scrittore la copia n.1 dell Ulysses. Era il 2 febbraio 1922

Sylvia Beach e Joyce

Sylvia Beach, si accorse della genialità dell’irlandese, il grande James Joyce, e ne diventò l’editrice, contrariamente a chi pensava fosse un azzardo, un libro che nessuno voleva pubblicare ritenuto scandaloso a tratti osceno, nessun editore aveva il coraggio di stamparlo, la perseveranza della giovane libraia portò la prima copia dell’Ulysses a troneggiare nella vetrina di Shakespeare and Company era 2 febbraio 1922, con la bella copertina blu come il mare e la bandiera della Grecia, patria del poema al quale il romanzo si ispirava.

La prima copertina dell’Ulisse

Nel 1956 Sylvia Beach scrisse Shakespeare and Company, un memoir degli anni fra le due guerre che racconta nei dettagli la vita culturale di Parigi a quell’epoca, con osservazioni di prima mano di James Joyce, D. H. Lawrence, Ernest Hemingway, Ezra Pound, T. S. Eliot, Valery Larbaud, Thornton Wilder, André Gide, Leon-Paul Fargue, George Antheil, Robert McAlmon, Gertrude Stein, Stephen Benet, Aleister Crowley, Harry Crosby, Caresse Crosby, John Quinn, Berenice Abbott, Man Ray e molti altri.

Neri Pizza Editore

…di Francis Scott Fitzgerald scrive:

Uno dei nostri amiconi era Scott Fitzgerald […] Gli volevamo un gran bene; come tutti quelli che lo conoscevano, del resto. Con quei suoi occhi azzurri, quella sua generosità folle e imprevidenza, quel suo fascino di bellissimo angelo caduto passò come una visione luminosa e troppo fugace per rue de l’Odéon, abbagliandoci per un momento.

mentre su Ernest Hemingway …

Un giorno alzai gli occhi, mi trovai davanti un giovanotto alto, abbronzato, con un paio di baffetti e sentii una voce profondissima informarmi che l’uomo dinanzi a me era Ernest Hemingway. Lo invitai a sedersi e lo feci “cantare”; seppi così che era originario di Chicago e inoltre che aveva passato due anni in un ospedale militare per riacquistare l’uso di una gamba. […] A Parigi lavorava come corrispondente sportivo dello “Star” di Toronto; e, benché non me lo dicesse, sono sicura che si stava già provando la mano come scrittore.

Ernest Hemingway

Come tutti sappiamo, oggi la libreria sulla Rive Gauche di Parigi è diretta dalla figlia di George Whitman, Sylvia Beach Whitman.

George Withman e la figlia Sylvia
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