
Titolo: Taddeo in rivolta
Autore: Stefano amato
Editore: Marcos y Marcos, 28/09/22
Pagg:272
Recensione di Loredana Cilento
Perché i libri è proprio questo che fanno: ci permettono di parlare con persone insistenti come se ce le avessimo accanto. Grazie a questo semplice oggetto possiamo viaggiare nel tempo e nello spazio, farci raccontare una storia da qualcuno che magari è morto da secoli. Non solo possiamo trovare sollievo sapendo che qualcun altro in passato ha provato quello che proviamo noi , in questo modo ci sentiamo meno soli.
Esiste il delitto perfetto? Secondo Taddeo, trentaduenne ex insegnante demotivato e depresso, si. Stefano Amato, per il suo nuovo libro in uscita per Marcos y Marcos (come Stupidistan e Bastaddi) pensa a un personaggio che, proprio come il suo adorato Camus, si rivolta, Taddeo in rivolta perché dinanzi alle ingiustizie, dinanzi alla prepotenza e alla violenza non bisogna abbassare lo sguardo, se la giustizia non può fare il suo corso, allora la rivolta è inevitabile, un messaggio forte, giusto, corretto, ma tutto è lecito per portare a compimento una giustizia sommaria? La violenza però chiama violenza.
Taddeo, con il suo sacco nero sulle spalle, come un novello Sisifo, lascia l’abitazione paterna per tornare a casa della madre poliziotta – a un passo dalla pensione – nel riverbero dell’asfissiante muddura siciliana, sadica comunione di calura, umidità, e scirocco, che serpeggia a Cirasa: grassoccio con una incipiente calvizie, ha dato le dimissione da insegnante, rinunciatario e negativo nei confronti del mondo, trascina la sua esistenza annichilito e piegato alla vita: gli unici suoi amici, si trovano tra le pagine dei libri, sono i personaggi che popolano le sue giornate, sono Camus, Sartre, Schopenhauer, Nietzsche.
Sull’orlo del suicidio, la vita gli dà uno strattone, una scossa che lo attraversa: fulminato dalla furia violenta del famigerato Giocacchino Spagna su un ragazzino, reo solo di essere omosessuale.
“I libri. Sarebbero stati ancora una volta i libri a mostrargli la via; ad aiutarlo a risolvere i suoi problemi”.
Un delitto escogitato per riequilibrare l’ago della giustizia, il leitmotiv che spinge Taddeo a sovvertire il disordine, l’incuria di una cittadina che versa nell’oscurità della delinquenza e della noncuranza.
Con l’escamotage del romanzo giallo, dove il lettore più accanito, segue i piccoli indizi per raggiungere la verità, sospesi tra suspense e colpo di scena, Amato, con la sua versatile e brillante scrittura, riprende alcuni aspetti del quotidiano che lasciano ampie riflessioni: conflitti generazionali, squilibri familiare, il sottile confine tra bene e male.
Taddeo, come Sisifo, Taddeo come L’uomo in rivolta, un uomo che dice no, e ingaggia la rivolta contro l’assurdità del mondo, della società, giudice e giustiziere, arriva un momento in cui la contemplazione deve lasciare posto all’azione.
Avrebbe liberato la sua città – avrebbe liberato il mondo – da Gioacchino Spagna.
Stregata da Patty Carnemolle catapultata nella realtà distopica di Stupidistan, non potevo certo perdere il nuovo libro di Stefano Amato, ho seguito con ammirazione le sue pubblicazioni dal 2018, quando conobbi L’inarrestabile ascesa di Turi Capodicasa, e ora non mi resta che augurarvi una splendida lettura con Taddeo in rivolta, libro prezioso e affascinante.
Stefano Amato è nato e vive a Siracusa, dove si concede il lusso più̀ prezioso, il tempo.
I libri e la lettura lo appassionano da sempre: per anni ha lavorato in una libreria, raccogliendo nel suo blog pluripremiato, L’apprendista libraio, aneddoti tratti dalla sua esperienza e da quella dei colleghi. Ha collaborato con moltissime riviste letterarie e recentemente ne ha fondata una, A4 (aquattro.org). Con Fabio Genovesi e Franz Krauspenhaar ha scritto la Guida letteraria alla sopravvivenza in tempi di crisi (Transeuropa). Nel 2009, sempre per Transeuropa, è uscito il suo romanzo d’esordio, Le sirene di Rotterdam. Da allora ha pubblicato molti libri, l’ultimo si intitola Vedrai, vedrai (Giunti 2019). Con Marcos y Marcos ha pubblicato Bastaddi (2015, premio Leggo quindi Sono). Pare abbia anche suonato in un trio punk-rock.
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