“Una partitina a scacchi?” Bisesto- sette canzoni per la morte di Andrea Vismara-recensione

Titolo: Bisesto – Sette canzoni per la Morte

Autore: Andrea Vismara

Edizione: Spartaco

Pubblicazione:2018

Pagg: 256

“Accetto, non ho altra scelta; accetto perché la Morte è una creatura che rispetta le scadenze ed è poco propensa al contraddittorio.”

Flavio Tosetto, al tempo Kidda, ex rocker del ormai defunto complesso degli anni ‘80 Carcassa Dansant,  accetta la sfida della Morte, a pochi giorni dal carnevale, attraverso i cimiteri monumentali di Venezia. Roma, Milano, Genova e Firenze per non morire.

L’irriverente penna di Andrea Vismara, firma un thriller dal sapore gotico, Bisesto – Sette canzoni per la Morte –Edizioni Spartaco.

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Spesso nell’immaginario collettivo la Morte ha sempre voglia di giocare, e in palio la vita dell’altro giocatore.

Nel ‘57 la Morte giocò a scacchi con il cavaliere Antonius Bloch, sulle rive della spiaggia danese, ne Il settimo sigillo tratto dalla pièce teatrale Pittura su legno; anche Dylan Dog, il celebre indagatore dell’incubo di Tiziano Sclavi, giocò la sua partita con la signora delle tenebre, ogni mossa sbagliata qualcuno moriva.

Il viaggio folle e immaginario di Kidda per riunire la band per una serata revival, ma soprattutto per sconfiggere la sua antagonista; Flavio sarà accompagnato da improbabili cani di marmo, da svolazzanti farfalle nere e da fedelissime zanzare, ma non solo, in questi luoghi di riposo eterno non mancheranno incontri illustri: Trilussa, Herrera, Gassman, Manzoni, Collodi, Faber.

Bisesto è soprattutto una storia per ricordare chi nella musica ha lasciato un grande vuoto, Bavid Bowie, il Duca Bianco che il 10 gennaio 2016 scomparve, lasciando un grandissimo patrimonio musicale.

La notizia riportata su uno smartphone e commentata in treno da alcune ragazze con la maglietta di una popstar del cazzo fa gelare Flavio:

“Ma chi è questo Bowie?…Mi sa che è tipo un musicista”

Bisesto è anche un viaggio malinconico e romantico in luoghi affascinati e misteriosi. Le descrizioni delle città protagoniste, sono meravigliose ed evocative: Genova, ad esempio, è un’enorme rampicante ostinato, cresciuto nel caos, con i suoi infiniti tralci proiettati verso l’alto, quella stessa Genova che costudisce l’immortale Faber, i suoi versi erano uno sguardo acuto e poetico sul mondo.

E ancora Venezia, affascinante e magica ci regala forse l’atmosfera più gotica, con le sue calle, le sue insenature, l’umida aria che avvolge i canali, resta romantica anche in quei luoghi poco conosciuti ai turisti, ignari che alcuni dei suoi anfratti possiedono una bellezza unica.

Colmo di simbologie, Bisesto gioca con l’ineluttabilità della vita, la morte è inevitabile quando è giunto il momento, non sarà mai accettata è questo è un fatto, ma possiamo in qualche modo arrivarci con meno rimpianti.

Ironico e spregiudicato, Andrea Vismara ci porta nel mondo della musica New Wave degli anni ’80, un assaggio musicale delle più celebri rock band che hanno segnato la storia di quell’epoca grazie anche a produttori discografici geniali.

Infine ma non ultimi, i cimiteri monumentali che hanno reso questo libro a dir poco eccezionale.

Un’iconografica ambientazione funeraria che rende il lutto meno luttuoso, ci fa sorridere, ci fa emozionare, attraverso le storie marmoree dei personaggi che via via si avvicendano per aiutare o far scappare Flavio.

Figure bianche ed eteree che ci fanno innamorare dell’amore, come ad esempio i due innamorati candidi come due sposi, bianchi, immacolati, sorridono entrambi, traboccano di gioia e amore.

Numerosi rimandi artistici, musicali, letterari, echi di un tempo passato ma che risplendono ancora, impreziosiscono un libro che definirei geniale!

Ah dimenticavo…attraverso i QR Code potete seguire Kidda nella ricerca di indizi utili

Andrea Vismara è nato a Roma l’11 ottobre 1965. Musicista e compositore, ha suonato in vari gruppi dell’underground capitolino e ha lavorato nei più noti rock club. Ha frequentato l’Istituto superiore di fotografia e ha esposto suoi scatti in mostre personali e collettive, pubblicando sulle riviste Nuove Direzioni e In Camper, e sui quotidiani l’Unità ed Europa. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo fortunato romanzo Iddu. Dieci vite per il dio del fuoco per Edizioni Spartaco. Da sempre instancabile camminatore, è del 2015 il diario di viaggio La mia Francigena e del 2017 I giorni di Postumia per Edizioni dei Cammini, di cui oggi è responsabile editoriale. Vive e scrive tra Empoli e Venezia.

 Articolo di Loredana Cilento

 

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