
Titolo: Irraccontabili
Autore:Pedro Lemebel
Editore:Edicola Ed_2020
Traduzione di Silvia Falorna
Recensione di Loredana Cilento
Niente nei suoi testi è casuale, tutto è pensato e consapevole, ogni parola, perché credeva in un mondo migliore e credeva di poterlo cambiare con la letteratura, dato che la rabbia per le ingiustizie gli schizzava fuori dalla pelle.
Queste sono le parole di Pia Barros collaboratrice del laboratorio di scrittura Soffia dove conobbe all’epoca Pedro Mardones, che successivamente prese il nome della madre Pedro Lemebel.
Edicola ha portato in Italia dal Cile, con la traduzione di Silvia Falorna, la raccolta di racconti brevi dell’artista Pedro Lemebel simbolo della liberazione sessuale e la sua lotta contro l’omofobia.
Scritti su fogli da pacco perché «Bisogna trasformare la miseria in dignità», presero forma sette racconti Irraccontabili con le illustrazioni di Luis Albornoz, Rufino, Hernán Venegas, Patricio Andrade, Mena, Guillo Bastías, Jaime Bristilo, un perfetto connubio tra parole e immagini che rappresentano una denuncia, un grido, il corpo che si ribella, negli anni della postdittatura, in un paese soffocato e stremato dall’autoritarismo di Pinochet, attraverso la censura e l’impoverimento economico.
Armato di tacchi a spillo e mascara, le sue proteste diedero voce alla miseria, ai quei sussurri timidi dell’omosessualità, all’isolamento refrattario davanti alla paura di essere.
Immagino Pedro scrivere sui biglietti degli autobus, su foglietti “volanti”, mentre pensa all’immagine dissacrante del vecchietto in rosso e barba che seduce l’orfana più triste del mondo, che ha da offrire solo i suoi quattordici anni: e ancora la vecchietta vogliosa di gioventù e la madre combattente dalla pancia gravida di esplosivo.
«Aveva ventitré anni ed era mio figlio», si ripeté varie volte come per ribadirselo, ma quella parola suonava così strana dal giorno che erano venuti ad informarla della sua morte. Era un suono che si era annidato nel suo stomaco e aveva cominciato a creare odio.
Gaspare, il vecchio narratore di storie strampalate che affascina i ragazzini del quartiere, l’angelo guardiano dei bambini, un illustre guerriero e che di lui restano solo alcune foglie dipinte d’argento…l’ultima parte di un tesoro che qualcuno si era portato via per sempre.
Nato nella povertà dei quartieri più miseri di Santiago, Pedro il rivoluzionario con i tacchi, diventa il simbolo emblematico della lotta contro la censura, si fa guerriero della lotta femminista, paladino degli ultimi perseguitati dal regime.
Irraccontabili è una vasta galleria di bizzarri personaggi che raccontano simbolicamente l’arretratezza e le contraddizioni di un modello sociale arcaico dei costumi in un’epoca di profonda crisi sociale e politica.
Una scrittura tagliente e affilata, senza giri di parole, Irraccontabili è una lettura necessaria, Pedro Lemebel ha creato la bellezza, come scrive Pia Barros: mise il suo corpo e la sua vita in strada e nelle parole
Ho letto il suo romanzo, Ho paura torero, e lo consiglio fortemente! Leggerò anche questi racconti.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io ho in lista Di perle e cicatrici e leggerò anche Ho paura torero, ne sono rimasta affascinata
"Mi piace"Piace a 1 persona