Le nostre speranze di Anna Hope – Ponte Alle Grazie Editore

Le nostre speranze di Anna Hope

Ponte Alle Grazie Editore, 2021

Traduzione di Michele Piumini

Pagg:336

Recensione di Loredana Cilento

Lo sai cosa vuol dire essere un genio? un genio? Vuol dire audacia, libertà di pensiero, intuizioni grandiose… Vuol dire piantare un alberello e immaginare che cosa ne sarà dopo trecento anni, e veder balenare in lontananza un’umanità felice. Uomini così ce ne sono pochi, e non si può non amarli…

Nella Londra a cavallo tra gli anni Novanta e il Duemila, Lissa, Cate e Hannah condividono oltre che un appartamento anche i fervori della gioventù, i cuori scalpitano nell’affrontare il futuro. Ma ognuna di loro ha un’inclinazione, un sogno, un desiderio da realizzare.

Per forza di cose le strade prendono direzioni diverse: Lissa, bella e affascinante insegue con energia la sua carriera da attrice, nulla deve interporsi tra lei e il palcoscenico.

«Ero giovane ed egoista, volevo fare la mia vita. Volevo lavorare. Non volevo un figlio che mi ostacolasse». Sarah rimane in silenzio, poi: «È così che ti sentivi? È così che ti ho fatto sentire?» «A volte. Spesso. Sì»

Hannah è soddisfatta della sua carriera, ma il desiderio di un figlio che non arriva fa vacillare le sue certezze, anche il rapporto con suo marito inizia a incrinarsi, Hannah che un tempo era al centro dell’attenzione, oggi sente di vivere ai margini, in lei risiedono molte Hannah, in lotta fra loro.

E infine Cate, che ha rinunciato a una carriera accademica per un figlio arrivato troppo in fretta.

Le nostre speranze è il ritratto di tre giovani donne che nell’età adulta tirano le prime somme della loro vita, e il risultato per ognuna di loro è l’insoddisfazione: diverse tra loro caratterialmente e anche per estrazione socioculturale, si rendono conto che con il passare del tempo qualcosa nella loro vita manca, si sentono incastrate in un mondo che non gli appartiene, i capitoli si susseguono alternando le tre voci tra presente e passato, ricordi di un tempo che sembra lontanissimo, anche le loro chiacchierate sembrano che abbiano subito il contraccolpo del tempo tiranno.

Lissa inseguendo il suo sogno si rende conto del vuoto che si apre come una voragine dentro di lei; Cate riflette sulle conseguenze di aver sposato forse l’ uomo sbagliato, si sente fallita come madre e come donna; Hannah non riesce ad accettare il suo fallimento nel concepire un figlio.

Anna Hope intreccia tre vite, tra illusioni, sogni, desideri, amicizia e tradimento ma soprattutto la scrittrice ci invita a focalizzare la nostra attenzione sul tempo che passa inesorabile e lascia tracce indelebili nella nostra esistenza. Ognuno di noi potrebbe identificarsi con una Cate, con una Lissa, con una Hannah, ognuno di noi ha un sogno non realizzato nel cassetto, ognuno di noi potrà poi accettare o no che nella vita ci siano dei limiti, che nel bene o nel male ci si può convivere, l’accettazione è una potente arma contro le fragilità dell’esistenza.

Vorrebbero fermare il tempo: proprio qui, proprio ora, in questo parco, questa meravigliosa luce pomeridiana. Vorrebbero che i prezzi delle case rimanessero accessibili. Vorrebbero fumare sigarette e bere vino come se fossero ancora giovani e irrilevanti. Vorrebbero rintanarsi, qui, nella bellezza di questo pomeriggio di maggio. Vivono nella casa più bella nel parco più bello della parte più bella della città più bella del pianeta. Hanno ancora molta vita davanti. Hanno commesso errori, ma non irrimediabili. Non sono più giovani, ma non si sentono vecchie. La vita è ancora malleabile e piena di opportunità. Gli sbocchi sulle strade non intraprese non sono ancora chiusi. Hanno ancora tempo per diventare quelle che saranno.

Anna Hope è nata a Manchester e ha studiato presso la Oxford University. La sala da ballo, suo secondo ed acclamato romanzo, si ispira alla storia del suo trisnonno, che fu ricoverato nel manicomio di Sharston. Anna Hope vive a Londra. 

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